Violenza sessuale sulla domestica, bordigotto condannato in primo grado a due anni e mezzo

11 maggio 2017 | 11:09
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Violenza sessuale sulla domestica, bordigotto condannato in primo grado a due anni e mezzo

Il pm Politi aveva chiesto 20 mesi

Imperia. Quattro anni fa avrebbe tentato di abusare sessualmente della domestica mentre stava sistemando casa. Per questo motivo C.B., di Bordighera, è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo. Il pm Antonella Politi, a termine dell’odierna requisitoria, aveva chiesto una pena di 20 mesi. Dopo aver ascoltato l’arringa della difesa e dopo circa mezz’ora di camera di consiglio, il collegio giudicante (Donatella Aschero con a latere Laura Russo e Caterina Lungaro) ha deciso per una condanna superiore di 10 mesi a quella chiesta dal pm. La difesa ha preannunciato il ricorso in appello. Le motivazioni della sentenza verranno rese note entro 90 giorni.

Questa la requisitoria del pm Politi: “Aveva assunto comportamenti sessuali pesanti. Girava in casa in mutande, continuava a fare avances, sosteneva di aver avuto spesso dei sogni erotici con la domestica. In una occasione l’aveva scaraventata sul tavolo cercando di infilare la mano nei pantaloni. La donna ha tentato di allontanarla con tutta la sua forza e per sua fortuna non si è trasformato in uno stupro. A quel punto C.B., una volta che si era calmato, si era seduto sul divano e maneggiava una pistola caricata a salve. Forse lo aveva fatto per intimorirla. Aveva una attrazione sessuale pesante nei confronti della domestica”. Il pm ha chiesto una condanna di C.B. a un anno e otto mesi, concesse comunque le attenuanti generiche perchè alla fine non c’è stato uno stupro.

Cosi l’arringa della difesa. “Un racconto fatto dalla ragazza ricco di contraddizioni nella ricostruzione dei fatti. Tutto architettato perche il mio cliente aveva allontanato la sua convivente. E ancora oggi è convinto che insieme alla sua domestica si sia inventati la storia della violenza. La presunta vittima non è attendibile”.

Nella scorsa udienza aveva testimoniato la vittima delle presunte avances sessuali, una ventinovenne moldava. “Lavoravo tre ore nella sua abitazione quando un giorno, era uscito dal bagno completamente nudo, mi ha afferrata in cucina – ha raccontato – Mi diceva che mi sognava mentre facevamo sesso e di non dire nulla alla sua compagna. Quel giorno mi ha presa e spinta contro il muro e poi sul tavolo voleva che lo toccassi. Ha tentato di baciarmi sul collo. Poi sono riuscita a divincolarmi nonostante mi tenesse i polsi e voleva aprirmi i pantaloni toccandomi nelle parti intime. Ma con una ginocchiata l’ho colpito ai genitali allontanandolo. Si era seduto sul divano ma non era tranquillo. Aveva una pistola, l’ho vista. Io ero terrorizzata e sono uscita di casa”.

La domestica era riuscita a scappare chiamando la compagna di C.B. da Sanremo per raccontarle quello che era successo. Due giorni dopo, superato lo spavento, ha deciso di denunciare l’aggressore ai carabinieri e la compagna lo aveva lasciato andando a vivere in un albergo. Compagna che ha raccontato in aula di essere stata aggredita e di aver danneggiato suppellettili durante una serie di discussioni. La coppia si era conosciuta attraverso un sito di incontri. Un uomo con una mano offesa ed è su quello che punta la difesa. La compagna ha però ricordato che “riusciva a fare lavori di bricolage e a ripararsi la moto”.

Ma si cerca di smontare l’accusa sostenendo che le due donne avevano architettato tutto per cacciarlo dalla casa affittata dal padre della compagna di C.B. considerato anche che è in corso una causa di lavoro. E l’imputato, con dichiarazioni spontanee rilasciate dopo le testimonianze rese in aula, ha detto di non aver mai avuto una pistola in casa, ma soprattutto ha negato la ricostruzione dei fatti della presunta vittima. “Quello di cui mi si accusa è un fatto impossibile. Ho difficoltà a muovere le mani, non sono un violento e non ho mai usato violenza contro nessuno. Una perizia lo potrà dimostrare”. E la difesa ha chiesto una perizia sulla funzionalità della mano offesa tanto da essere invalido. Ma il pm si era opposto “la compagna ha detto che poteva muovere la mano tanto che faceva bricolage”