Ventimiglia soffre l’emergenza migranti, e l’Europa? A giugno un tavolo tecnico per affrontare la situazione

26 maggio 2017 | 09:29
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Ventimiglia soffre l’emergenza migranti, e l’Europa? A giugno un tavolo tecnico per affrontare la situazione

La vittoria di Macron potrebbe portare ad un alleggerimento della situazione in frontiera. Al contempo in Italia si predispongono i centri per gli espatri

Ventimiglia. Mentre la città di confine soffoca per l’emergenza migranti che, sbarcati sulle coste del sud Italia, raggiungono Ventimiglia con la speranza di attraversare il confine, in Francia ancora non si conosce il nome del ministro che si occuperà dell’immigrazione: è ancora sospesa, infatti, la pubblicazione dei decreti di attribuzione dei ministeri.
Stando a quanto si apprende dal quotidiano francese Le Monde, nei prossimi giorni potrebbe essere nominato un segretario di Stato o un alto commissario con lo scopo di prendere in carico quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria emergenza. I numeri degli sbarchi sulle coste italiane – il ministero degli Interni parla di 50495 migranti nei primi mesi del 2017 (+ 33,75% rispetto al 2016) – non può più essere sottovalutato né accantonato: d’altronde il 40% dei migranti è francofono.

La Francia, come confermato dallo stesso neo-presidente Emmanuel Macron al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, è pronta ad assumersi le sue responsabilità in fatto di immigrazione: nel corso di una visita a Parigi del premier italiano, Macron ha dichiarato che sui migranti verrà aperto un dossier allo scopo di migliorare la situazione.
Proprio per questo, il ministro dell’interno Gérard Collomb si è messo in contatto con i suoi colleghi tedeschi e francesi per affrontare le questioni di cooperazione sui flussi migratori nell’ordine del giorno del Consiglio europeo di giustizia e affari interni che si riunirà i primi di giugno.

Se a Ventimiglia, dunque, si preannuncia un’altra estate “calda” dal punto di vista delle presenze di migranti sul territorio comunale, dalla Francia potrebbero presto giungere notizie positive per l’accoglienza degli stranieri. La gran parte degli extracomunitari che bivaccano lungo le sponde del fiume Roja o nei pressi della stazione ferroviaria, infatti, chiede di poter varcare il confine e raggiungere la Francia.
La situazione alla frontiera, al momento in stallo, potrebbe sbloccarsi presto: se da una parte è ipotizzabile l’alleggerimento della presenza di migranti dovuto ad un assorbimento degli stessi dalla Francia, dall’altro in Italia l’applicazione della legge Minniti porterà all’espulsione dei clandestini presenti sul territorio nazionale.

Come ha riferito, davanti alla Commissione migranti il prefetto Gerarda Pantalone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, “Il ministero dell’Interno ha istituito un gruppo di lavoro con i rappresentanti delle regioni e del Viminale per arrivare all’individuazione delle località dove realizzare i Centri per il rimpatrio”.
Lo si legge in un articolo pubblicato da Adnkronos: “La legge approvata prevede tempi e posti: 500 posti per il prossimo anno, poi gli altri nell’anno successivo fino ad arrivare a 1.600. Siamo partiti da subito perché l’interesse del ministro Minniti, se le regioni ci aiutano, è riuscire a partire già da ieri. Il primo centro che sarà attivato è a Bari Palese perché i lavori di ristrutturazione di una struttura già esistente sono terminati ed è in fase di emanazione il bando per la gestione. Appena darà gli esiti, il centro sarà operativo”, ha spiegato il prefetto, ricordando che “allo stato si sta lavorando all’individuazione delle località”.