Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”

30 maggio 2017 | 18:53
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Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”
Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”
Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”
Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”
Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”
Vallecrosia, migranti ospitati in villa. Residenti scendono in strada: “Eravamo all’oscuro di tutto”

I residenti non sono contrari all’accoglienza, ma chiedono maggiori controlli e garanzie

Vallecrosia. Sono arrivati nella notte da Palermo, a bordo di un pullman della RT, tredici dei venti migranti che verranno ospitati all’interno di una villa al civico 186 di via Roma. 
L’arrivo “in sordina” e la mancata comunicazione sulle decisioni prese non sono piaciuti ai residenti della zona, che questo pomeriggio sono scesi in strada per chiedere di essere ascoltati dalle istituzioni.
 “Non siamo razzisti e non siamo contrari all’accoglienza”, ha dichiarato Caterina Garini, “Ma bisogna che vengano presi dei provvedimenti per una convivenza pacifica. Chiediamo principalmente che ci siano controllo, igiene, ordine e senso della privacy”.

Caterina Garina, residente

A preoccupare i residenti è soprattutto lo stato della villa: abbandonata per anni, la struttura aveva dato problemi idrici e legati alla fognatura già ai precedenti occupanti. Ora, che il numero degli ospiti crescerà, gli abitanti temono nuovi e più gravi disagi.

“Sono negativo per diversi motivi, perché non siamo stati avvisati né interpellati su quello che stava succedendo vicino a casa nostra”, spiega il signor Manfredi, “Chiediamo che vengano messe a posto recinzioni e fogne. Queste persone arrivano da un paese che non conosciamo, non abbiamo niente contro di loro ma vorremmo che le cose venissero fatte con metodo”.

Coniugi Manfredi, residenti

“Abbiamo sentito le opinioni di chi abita nel quartiere”, ha dichiarato Veronica Russo, consigliere di opposizione, “Si tratta di una zona residenziale di collegamento tra la città alta e la città bassa, poco controllata, con villette sparse, ci sono donne con bambini da soli e la preoccupazione sale. Non perché si è razzisti, ma per questioni di sicurezza: queste persone sono ora sono tredici, ma penso arriveranno in poco tempo a venti/venticinque, stanno tutto il giorno lì a non fare nulla e quindi una persona si chiede cosa succederà”. Un altro problema, sollevato da residenti e consiglieri è il problema della strada provinciale nei pressi della proprietà: “E’ una strada traffica dove i mezzi viaggiano a velocità non moderate”, ha spiegato Veronica Russo, “Quindi si ha un pericolo reale di viabilità, il rischio che queste persone vengano investite e poi chi ci rimette è anche colui che guida”.

Veronica Russo, consigliere

“Siamo qui a testimoniare la nostra vicinanza, come amministratori comunali, a cittadini, al quartiere e a tutte le persone che ruotano in questa zona e che si sentono in questo momento un po’ traditi dal fatto che nessuno li abbia avvisati o comunque paventato questa idea”, ha dichiarato il consigliere di minoranza Fabio Perri, “Siamo qui per metterci a disposizione ed invitare i cittadini a segnalarci qualsiasi anomalia”.

“Mi farò promotore in Provincia affinché si crei sicurezza stradale, con dossi, semafori, rallentamenti e illuminazione più efficace”, ha aggiunto Perri, che ricopre anche il ruolo di consigliere provinciale.

Salvatore Amelia, ex consigliere comunale e provinciale, residente nell’area, ha proposto la creazione di un comitato di quartiere per tutelare la zona e avere un rapporto diretto con le istituzioni. “Vallecrosia ha il comune vecchio che è libero ed è vicino alla caserma dei carabinieri e dunque il controllo poteva essere maggiore”, ha dichiarato Amelia, “L’ex scuola media che ha tutto un piano libero: un’abitazione privata non è una struttura pubblica. Il problema è la sicurezza e l’integrazione”.