Sanremo, tenta di dar fuoco alla moglie ma la figlia la salva: arrestato dalla polizia

26 maggio 2017 | 06:58
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Sanremo, tenta di dar fuoco alla moglie ma la figlia la salva: arrestato dalla polizia

Ha imposto alla donna privazioni e limitazioni quotidiane alla sua libertà, costretta a subire pesanti insulti, minacce di morte

Sanremo. Gli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di pubblica sicurezza di hanno dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Paolo Luppi del Tribunale di Imperia, nei confronti di un uomo che aveva tentato di dar fuoco alla propria moglie, salvata in extremis grazie al provvidenziale e coraggioso intervento della figlia minorenne.

L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe infatti tentato di procurare alla moglie gravissime lesioni con una sostanza infiammabile che le aveva spruzzato sul viso e sul petto, cercando di appiccare il fuoco con l’accendino. Solo il disperato intervento della ragazza, che è riuscita a strappare dalle mani del padre la boccia di alcool, ha impedito che il genitore portasse a termine il suo infausto proposito nei confronti di sua mamma.

La gravissima vicenda, che ha visto coinvolta una famiglia sanremese, racconta di una storia di percosse, lividi e lacrime, di una gelosia accecante che sarebbe andata avanti da anni e che ha portato i magistrati di Imperia a disporre l’arresto dell’uomo anche per questo assillante, morboso atteggiamento, che ha imposto alla donna privazioni e limitazioni quotidiane alla sua libertà, costretta a subire pesanti insulti, minacce di morte, fino a quella, tentata ieri, di bruciarle la faccia per deturparla per sempre.

Oggi la polizia di Sanremo e i magistrati della Procura della Repubblica di Imperia hanno posto fine a tutto questo, prima che diventasse definitivamente fatale.

La vicenda di Sanremo ripropone, ancora una volta, il dramma sociale e culturale della violenza di genere, una vera emergenza civile che non ha connotazioni specifiche.

Spiega il questore Cesare Capocasa: “La polizia di Stato ha promosso una campagna di sensibilizzazione fortemente convinta che, maggiore è il processo di civilizzazione e di crescita sociale della collettività, tanto più si assiste al declino della violenza.
In questa prospettiva si muove anche l’adozione, dall’inizio dell’anno, del Protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite), procedura operativa che consente agli equipaggi della Polizia chiamati dalla Sala operativa ad intervenire su casi di violenza domestica di sapere se ci sono stati altri, pregressi episodi nello stesso ambito familiare.
La polizia di Stato è al fianco delle persone che subiscono violenze; una Polizia di Prossimità che esce dagli uffici e si avvicina alle vittime, alle quali rivolgo un accorato appello: uscite dal silenzio, aiutateci ad aiutarvi!
Se un uomo ti umilia, se ti intimidisce, se ti minaccia, se ti fa del male fisico: questo non è amore
“.