Sanremo, Biodigestore: inadeguato e sovradimensionato per il M5S, all’avanguardia per tecnica e recupero rifiuti per l’assessore Nocita.

4 maggio 2017 | 12:24
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Sanremo, Biodigestore: inadeguato e sovradimensionato per il M5S, all’avanguardia per tecnica e recupero rifiuti per l’assessore Nocita.

Progetto provinciale sul territorio di Taggia. Il parere dei consiglieri Robaldo, Antonelli, Balestra e dell’assessore Nocita. Tempi lunghi per la realizzazione

Sanremo. L’impianto provinciale di compostaggio anaerobico, il biodigestore da costruire nel territorio del comune di Taggia al confine con quello di Sanremo, previsto nel piano rifiuti della Provincia di Imperia è stato al centro del consiglio comunale monotematico richiesto dalla minoranza.

A dare il via alla seduta è stato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paola Arrigoni, che al termine di un lungo intervento con dati tecnici e finanziari relativi al progetto ha ribadito la contrarietà alla realizzazione del biodigestore, giudicando l’impianto sovradimensionato in base alle future necessità provinciali e non adeguato dal punto di vista tecnico. La consigliera del Movimento, Luciana Balestra, sottolinea: “Noi siamo assolutamente contrari la biodigestore: c’è stata poca informazione nei confronti dei cittadini, noi stessi siamo venuti a conoscenza del progetto da poco tempo durante un consiglio provinciale. Questo progetto è devastante per l’ambiente perchè è vicino ad abitazioni, porterà problemi sia odoriferi che batteriologici per le persone che vivono in zona e non è ammissibile che un comune metta a repentaglio la vita dei propri cittadini. La soluzione sarebbe arrivare ad un sistema a “rifiuti zero”, e privilegiare impianti di compostaggio aerobici che non comportano i problemi di quelli anaerobici”

Per la consigliera di opposizione di Sanremo Attiva Francesca Antonelli “prima dell’approvazione in Provincia il progetto presentava delle fortissime criticità, e anche grazie a incontri che abbiamo favorito con gli amministratori sono state avanzate importanti modifiche dell’impianto che lo rendono tecnicamente accettabile, tra altre proposte, anche dal Movimento Rifiuti Zero. Noi riteniamo però che si potesse fare qualcosa in più: il biodigestore è complesso da gestire e noi avremmo preferito un sistema più semplice, più veloce da realizzare e più economico per i cittadini, ovvero un impianto di compostaggio aerobico. Le nostre perplessità rimangono perchè le modifiche migliorative di cui parlavo per ora sono solo sulla carta e non abbiamo nessun elaborato tecnico per capire come verranno realizzate.”

Mario Robaldo, consigliere di maggioranza del Partito Democratico, sottolinea che “ il progetto è stato avviato nel 2008 e verrà realizzato, forse, dopo dieci anni: se ci si mette mano per modificarlo si rischia di ricominciare da zero, e allora si rischierebbero anche un lotto 7, un lotto 8 e via dicendo, e questa è la prima cosa da evitare. Il comune di Sanremo invece di opporsi al progetto con i rischi di cui abbiamo parlato ha proposto delle modifiche progettuali. Non dimentichiamo che il progetto incide sul comune di Taggia e riguarda tutta la provincia, e se anche ci fossimo messi di traverso sarebbe passato ugualmente ma senza le migliore che invece abbiamo ottenuto, anche grazie al confronto con le associazioni che da anni seguono il tema. Credo che sia stata fatta la cosa migliore che si poteva fare in queste condizioni.”

“Noi abbiamo delle convinzioni tali per cui l’esito di questo consiglio non ci avrebbe comunque condizionato – afferma l’assessore all’ambiente Eugenio Nocita – “ma ci conforta il fatto che la stragrande maggioranza del consiglio comunale abbia concordato sulla buona attività politica e tecnica che la provincia e in parte anche il comune di Sanremo hanno avuto nel determinare questa pratica, perchè la provincia si è dotata di un impianto all’avanguardia sotto il profilo tecnico e del recupero massimo di rifiuti e quindi il futuro potremo arrivare all’autogestione in provincia dei nostri rifiuti, e solo una minima parte oltretutto resa inerte andrà nella discarica di servizio. Si tratta di un futuro che per adesso è appena delineato perchè aver riconosciuto la “pubblica utilità” a questo impianto non significa di per sè un esito positivo della sua realizzazione, che in ogni caso potrebbe richiedere ancora due o tre anni di tempo” .