Passeur con tre figli a carico condannata in tribunale a Imperia

3 maggio 2017 | 17:46
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Passeur con tre figli a carico condannata in tribunale a Imperia

Istruttrice d’infanzia arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo aver caricato tre migranti a Roverino

Ventimiglia. Passeur per far crescere tre bambini piccoli? E’ quanto si sono chiesti i poliziotti che ieri sera l’hanno arrestata dopo una fuga rocambolesca sull’A10. La storia vede come protagonista una quarantacinquenne arrestata dalla polizia alla frontiera con tre clandestini a bordo. Lei, franco-algerina, residente a Juan Les Pins, aveva appena “incassato” 370 euro da un migrante originario del Gambia e da due della Guinea. Soldi che gli agenti hanno trovato nascosti nel reggiseno oltre a 50 euro trovati in una tasca.

Questa mattina, difesa dall’avvocato Ramez El Jazzar, ha patteggiato la pena (sospesa ndr) davanti al giudice Anna Bonsignorio a un anno, quattro mesi e 50 mila euro di multa. Se non avesse patteggiato avrebbe rischiano una condanna a un anno e mezzo e al pagamento di 75 mila euro. La donna, incensurata, è già tornata in libertà accompagnata al confine dai poliziotti. L’auto utilizzata per il trasporto così come la somma di denaro che aveva ricevuto dai tre è stata sequestrata.

La storia era iniziata ieri sera poco dopo le 22 sotto il ponte autostradale di Roverino. Gli agenti hanno notato una Renault con a bordo una donna parlare con tre uomini di colore. Dopo pochi minuti i tre sono saliti a bordo e l’auto è ripartita a tutta velocità in direzione A10. Poco prima della barriera la vettura è stata fermata e tutti i passeggeri che si trovavano a bordo sono stati identificati. Un immigrato aveva il passaporto scaduto, gli altri due erano senza documenti. A bordo è stata trovata anche una mazza da baseball lunga sessanta centimetri. Guai ben più seri per la donna, accompagnata negli uffici di polizia, che ha cominciato a tirare calci e a morsicare un agente. A quel punto è stata arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Agli agenti ha raccontato di essere una istruttrice di boxe e di aver trovato lavoro in Francia come educatrice d’infanzia. Davanti al giudice Anna Bonsignorio si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma gli agenti sono convinti che non era la prima volta che trasportava clandestini da una parte all’altra del confine di Stato. L’avevano già vista in altre occasioni nella zona di Roverino, ma solo la notte scorsa per lei sono scattate le manette in flagranza di reato.