Maxi piantagione di marijuana sulle alture di Airole, si è aperto il processo con due imputati alla sbarra






Il sequestro era avvenuto nel settembre del 2010
Imperia. Si apre oggi in Tribunale il processo a carico di due ventimigliesi. Il capo di imputazione è quello di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope. Gli imputati sono Vincenzo Izzo e Marco Martinetto e sono finiti nei guai con la legge perché, nel settembre del 2010, i militari delle Fiamme Gialle della Compagnia di Ventimiglia, sulle alture di Airole, avevano scoperto una piantagione di marijuana riconducibile ai due.
La piantagione, composta da circa 170 piante tutte alte tra i 2 e i 3 metri, era raggiungibile dopo circa due ore di cammino, ed era stata scoperta grazie alla segnalazione confidenziale di alcuni escursionisti che avevano detto ai militari di aver notato delle piantine sospette. Erano partiti gli accertamenti e i finanzieri avevano scoperto che le piante sorgevano in una zona boschiva, accanto a dei pini.
La piantagione era ben occultata al di fuori dei sentieri battuti dagli amanti della montagna e servita da un grande impianto di irrigazione di livello professionale, che forniva la notevole quantità di acqua necessaria per la crescita delle piante. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati non solo delle vasche utilizzate come impianto irriguo, ma anche rastrelli e un tubo di gomma di un centinaio di metri. Ancora oggi i finanzieri si chiedono come sia stato possibile trasportare quelle vasche vista l’inacessibilità della zona. E’ probabile che i ‘frutti’ di quella piantagione, fossero destinati all’uso locale.
Di fronte al giudice Alessia Ceccardi oggi hanno sfilato i teste del pm Antonella Politi: due sottufficiali della Guardia di Finanza, all’epoca dei fatti coinvolti nell’operazione.
Il processo è stato rinviato a giugno per l’audizione dei testi di dfesa e accusa.