Libro sulla SS belga presentato il giorno dell’antifascismo. L’Anpi insorge, il Comune cade dalle nubi ma la data era stata fissata prima dell’istituzione del 27 maggio
L’evento è promosso dall’associazione culturale “Et ventis Adversis”
Sanremo. Scoppia il caso a Sanremo alla vigilia dalla giornata nazionale sull’antifascismo. Domani alle 18.15 alla nel salone del centro “Lina Lanteri” verrà presentato il libro “Feldpost – Appunti di un soldato politico” scritto da Léon Degrelle, un belga che ha abbracciato gli ideali del nazismo, entrando nel contingente vallone delle Waffen-SS. Il volume è fondamentalmente la raccolta dei diari che Degrelle redigeva durante la campagna tedesca in Russia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
L’evento è promosso dall’associazione culturale “Et ventis Adversis” e il presidente Adolfo Garibaldi tende a fare chiarezza: “Non vuole essere assolutamente una provocazione. Anche perché quando noi, a fine marzo scorso, avevamo fatto la richiesta per il giorno e per la sala non sapevamo nulla della giornata nazionale antifascista. E’ probabile anche che questa sia stata istituita dopo. Più precisamente dopo il 29 aprile scorso, in seguito della manifestazione a Campo 10 di Milano in onore dei caduti della RSI”.
Dal Comune , proprietario della sala in cui si svolgerà l’evento in questione, cadono dalle nubi.
“E’ una prassi che svolgono gli uffici, non ne ho la minima idea”. Queste le parole dell’assessore ai servizi sociali Costanza Pireri che ha assicurato un suo rapido intervento in merito a questa manifestazione.
Sempre Garibaldi spiega: “Inoltre, quello su Leon Degrel, è un diario di guerra, non un libro ideologico”.
Ma dall’Anpi di Sanremo non ci stanno: “E’ indegno e ci lascia increduli!” Queste le parole di Amelia Narciso presidente dei partigiani matuziani che aggiunge: “Il Comune ci ha aveva fatto storie per la concessione di una sala all’epoca del Referendum Costituzionale, mentre a queste persone serenamente e tranquillamente l’affidano.”
E ancora: “L’Anpi è impegnato con una lotta contro le formazioni del fascismo moderno e per la difesa dei valori nati dalla Resistenza e dalla Costituzione.” Ma Amelia Narciso punta il dito, non tanto verso l’associazione di estrema destra ma contro il comune: “Il Comune ha avuto una superficialità non giustificabile, aveva il dovere di vigilare. Non è una questione di date (la giornata nazionale dell’antifascismo è stata istituita circa un mese fa ndr), è vergognoso che un comune non sappia cosa succede in casa propria! Ci vuole tutela e rispetto per la propria cittadinanza.
E’ bene sottolineare – evidenzia Amelia Narciso – che il diritto di parola è nato dalla Costituzione e quindi anche loro hanno il diritto di presentare questo libro ma non in un luogo pubblico, di proprietà comunale.”