Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca

6 maggio 2017 | 17:20
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Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca
Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca
Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca
Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca
Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca
Inaugurata la mostra “Ceresani, un fotografo a Sanremo” per i 60 anni della Famija Sanremasca

Sarà visitabile nel foyer di Porta Teatro del Casinò fino al 15 maggio

Sanremo. Piazza Colombo bombardata, l’ex tribunale distrutto, la chiesa di Santa Maria degli Angeli in macerie e ancora le banchine dei pescatori sul molo lungo in rovina come anche la cappella dell’ex convento delle Monache della Visitazione. Nell’ambito delle celebrazioni per i sessant’anni della Famija Sanremasca, è stata inaugurata questo pomeriggio presso il foyer di Porta Teatro del Casinò la mostra fotografica “Ceresani, un fotografo a Sanremo”.

L’esposizione, curata dalla casa da gioco sanremese e da quella stessa “Famija” che si unì nel 1957 con l’intento di custodire e insieme valorizzare la storia, le tradizioni, l’arte e la cultura della città, è il primo omaggio che Sanremo rende a Ottone Berardi Ceresani: figura cittadina illustre, tra i maggiori interpreti della fotografia in Riviera nei primi anni del Novecento, e di cui, grazie alla disponibilità della figlia Luisa, da oggi fino al 15 maggio sarà possibile ammirare alcuni preziosi lavori.

In particolare, la mostra espone tutte quegli scatti in cui il fotografo ha immortalo una pagina tragica e in gran parte ancora inesplorata della storia cittadina: la Sanremo sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una Sanremo ferita, sepolta dalle macerie, di cui, nel gennaio 1985, sul periodico A Gardiöra della Famija Sanremasca scrisse anche Italo Calvino (“Ancora quella mattina la marina alleata si era presentata al largo di Sanremo e aveva cominciato il quotidiano bombardamento navale della città […]) e alla quale uno dei più celebre autori dialettali sanremaschi, Gin de Stefani, dedicò la poesia Sanremo suta ae bumbe (“Bela mea Sanremu….avura t’han reduutu abastansa ma, chè e tue cae e i toi palasci de sgarbi i ne han ciu chi’ina cassa lasagnàira”).

All’evento inaugurale erano presenti: Leo Pippione, presidente della Famija Sanremasca, Daniela Cassini, assessore alla Cultura, turismo e manifestazioni del Comune di Sanremo, Olmo Romeo del Casinò, il consigliere comunale Giovanna Negro e Luisa Ceresani.

La mostra è stata realizzato e curata dalla Famija Sanremasca con la collaborazione del Comune di Sanremo e il Casinò. Deux ex machina Marco Mauro e Gianni Modena.

Le celebrazioni per 60° anniversario della fondazione della Famija Sanremasca  proseguiranno domani, domenica 7 maggio, nel Teatro del Casinò, con il concerto della Giovane Orchestra Note Libere diretta dal Maestro Cesare De Paulis (ore 16.30, ingresso libero).