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Imperia nella “top ten” delle frodi informatiche, inchiesta della Confesercenti

6 maggio 2017 | 12:24
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Imperia nella “top ten” delle frodi informatiche, inchiesta della Confesercenti
Imperia nella “top ten” delle frodi informatiche, inchiesta della Confesercenti
Imperia nella “top ten” delle frodi informatiche, inchiesta della Confesercenti

Ricerca elaborata con la collaborazione tecnica di Ref Ricerche

Imperia. In testa alla classifica ci sono Trieste e Verbania, con una media di 3,6 denunce ogni mille abitanti. Seguono Savona (3,5), Bologna, Napoli, Rimini e Imperia (3,4). 

E’ quanto emerge da un rapporto su opportunità e rischi commerciali del web elaborato da Confesercenti con la collaborazione tecnica di Ref Ricerche. La commercializzazione online di prodotti contraffatti o comunque di servizi che eludono le dovute autorizzazioni e gli adempimenti previsti dalla legge è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni. I consumatori vengono truffati via web in ogni parte d’Italia, anche se le denunce arrivano con maggiore frequenza soprattutto dalle province del nord. Un ritmo quattro volte superiore a quello di scippi e rapine (98 al giorno).

La rete dunque non è solo il regno della post-verità, ma anche dell’abusivismo commerciale, insomma del business senza controlli. Tra attività commerciali irregolari, fraudolente o del tutto sommerse, il nero dell’online genera un fatturato di circa 700 milioni di euro l’anno. Un fenomeno oltre i livelli di guardia, che non danneggia solo le imprese oneste, ma anche i consumatori che passeggiano su Internet. Ormai diventata più pericolosa della strada: nel 2015 sono state denunciate oltre 140mila frodi o truffe informatiche, circa 394 al giorno. I consumatori vengono truffati via web in ogni parte d’Italia, anche se le denunce arrivano con maggiore frequenza soprattutto dalle province del nord.

La top ten delle frodi informatiche è chiusa da Genova, Milano e Campobasso, con 3,2 denunce per mille cittadini. Complessivamente, si stima che l’80% dei siti web dedicata al commercio di prodotti di lusso abbia in catalogo merce contraffatta, e che oltre un consumatore su quattro (25,6%) compri almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Ad essere particolarmente colpiti sono soprattutto elettronica e moda, in particolare per i capi di lusso e per le grandi firme. Ma l’abusivismo e la contraffazione investono anche farmaci ed integratori, con gravi rischi per la salute pubblica. Il fenomeno investe anche il turismo: sui grandi portali si stimano oltre 90mila attività ricettive abusive.