“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”

8 maggio 2017 | 18:18
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“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”
“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”
“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”
“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”
“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”
“Il silenzio uccide”, Rocco Mangiardi e i genitori di “Dodò” a Ventimiglia “Cambiamo il futuro insieme”

Hanno preso parte la professoressa Patrizia Sambuco, il giornalista Giulio Gavino, l’assessore Pio Guido Felici e Maura Orengo

Ventimiglia. Nel pomeriggio è continuato l’appuntamento con “Il silenzio uccide”, il tema della giornata contro le mafie organizzato da Libera Associazione contro le mafienella sala del Chiostro dell’oratorio della chiesa di Sant’Agostino, in piazza Cesare Battisti.

All’incontro aperto alla cittadinanza hanno preso parte la professoressa Patrizia Sambuco, il giornalista Giulio Gavino, l’assessore Pio Guido Felici e Maura Orengo, referente di Libera contro le mafie per la Provincia di Imperia, che hanno affermato:

Rocco Mangiardi, testimone di giustizia, ha raccontato nuovamente la sua esperienza sottolineando ciò che accade in Calabria. “Sta succedendo qualcosa di bello in Calabria grazie ai famigliari delle vittime degli innocenti. Un grosso esercito nato purtroppo dal dolore – afferma Mangiardi – Io ho provato sulla mia pelle nel 2006 ciò che significa essere una vittima della mafia. Vivo sotto scorta dal 2006, ma devo dirvi che è proprio in questi anni che, io e la mia famiglia, stiamo vivendo i momenti migliori della nostra vita. Siamo cittadini responsabili che hanno fatto il loro dovere. La vita è talmente bella e deve essere vissuta da abitanti, non da turisti. Nelle aule dei tribunali ho imparato che i mafiosi sono vigliacchi, hanno paura del nostro dito puntato, perché è più forte delle loro pistole. Arrabbiatevi con chi vi dice “tanto il mondo dovete cambiarlo voi”. Non pagando il pizzo, ho voluto dire a mia figlia “io no pago e il futuro lo cambieremo insieme””.

Si è ricordato poi il piccolo Domenico Gabriele con un toccante video:

I genitori del piccolo “Dodò” commossi hanno poi raccontato la storia di Gabriele, che nel giugno del 2009 venne colpito mortalmente durante un agguato di mafia mentre stava giocando a calcetto con gli amici a Crotone.

L’incontro si è concluso con la testimonianza della senatrice Donatella Albano, membro della commissione parlamentare antimafia, sulla mafia. I cittadini presenti hanno approfondito l’argomento e capito perché l’omertà debba essere combattuta, perché vivere nella legalità è una regola di vita, un impegno del singolo e collettivo.