Il sanremese Roberto Vallepiano presenta il suo nuovo manoscritto al Salone del Libro di Torino

18 maggio 2017 | 11:04
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Il sanremese Roberto Vallepiano presenta il suo nuovo manoscritto al Salone del Libro di Torino

Sabato 20 maggio presenterà “Ufficio Sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra”

Sanremo. Sabato 20 maggio Roberto Vallepiano sarà presente al Salone del Libro di Torino per presentare il suo nuovo manoscritto appena uscito per le Edizioni Bepress dal titolo: “Ufficio Sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra”.

Uscito da sole tre settimane il libro è già stato presentato a Roma, Civitavecchia, Piombino, Sanremo e venerdì 19 sarà a Dolceacqua.

Ufficio Sinistri a Dolceacqua

Per chi corre libero e selvaggio non c’è nemico più malvagio dell’animale addomesticato. Non esiste reazionario più implacabile del rivoluzionario convertito. Gli alberi che vedono la scure tagliarli dicono: una volta il manico era uno di noi!

In questo libro la protagonista è una sinistra più aggettivo qualificativo che soggetto. L’autore immagina le pagine come una piccola cassetta degli attrezzi, una bussola per orientarsi nel mare in burrasca di questo terremotato presente, uno strumento per interrogarsi sul livello di deprivazione emotiva che la nostra società ha raggiunto. Sulle dimensioni del deserto interiore che ci circonda.

Il genere dell’opera è un saggio di analisi politica e di controinformazione. Lo spazio e il tempo dell’azione sono incentrati all’attualità del nostro paese ma si dilatano a livello temporale dalla Rivoluzione Francese al Socialismo del 21° Secolo che caratterizza i paesi dell’ALBA e spazia dall’Europa all’America Latina con frequenti incursioni nel medioriente, nel mondo arabo e nelle altre zone calde di cui quotidianamente ci parla la cronaca geopolitica. I suoi capitoli rappresentano una foto di gruppo dissacrante e irriverente di una fetta consistente del nuovo potere italiano. Questo libro parla della sinistra e lo fa senza peli sulla lingua, ne narra i ripetuti tradimenti, la viltà, il sistematico opportunismo dei suoi dirigenti ed autoproclamati leader. Dunque la peculiarità di questo saggio è che la sinistra diviene al tempo stesso la protagonista e l’antagonista di se stessa.

Lo stile è asciutto ma evocativo. Il tempo verbale al presente, con alcuni salti temporali nel passato prossimo e remoto, aiuta l’autore a raccontare gli eventi in modo lineare e con una struttura colloquiale, senza ricercatezze superflue. La narrazione è immediata e il linguaggio diretto e comunicativo. Le sinergie tra i vari capitoli, collegati l’uno all’altro da un invisibile filo rosso, sono ben delineate e tratteggiate dal frequente ricorso all’arma del sarcasmo e dell’ironia sferzante che si combinano con una ricercata e rigorosa descrizione dei fatti e dei personaggi menzionati, cosicché alcuni tra le figure menzionate trasfigurano in maschere umane e politiche.

Il pregio dell’opera è quello di trattare in maniera inedita e conflittuale la sinistra dal suo interno, dal punto di vista della propria base sociale, che si vede espropriata di strumenti etici e culturali e di punti di riferimento politici e organizzativi. Se ne descrive il conformismo, lo snobbismo e le supercazzole dei suoi dirigenti.

Il sistematico vezzo al politicamente corretto. La sua mutazione genetica da strumento di lotta di classe al servizio dei deboli a Yes Men di multinazionali e ceti dominanti. Il suo buonismo controproducente. Attraverso le figure di alcuni suoi leader e delle rispettive corti dei miracoli si analizzano la tragiche ricadute prodotte all’interno della società in termini etici, politici, sociali e culturali autocondannandosi all’insussistenza e alla subalternità. Si evidenziano gli errori che, come un’eterna coazione a ripetere, le organizzazioni della sinistra radicale continuano a collezionare.

Si parla della mancanza di sovranità del nostro paese e del servilismo offensivo e umiliante, tipico di una colonia, dei nostri governi nei confronti degli Stati Uniti d’America. Delle complicità con i crimini del sionismo e con l’ossimoro delle “guerre umanitarie” che tante tragedie ha causato e continua a causare. Si narra dell’americanizzazione della società e di come giornali, tv e ONG sono stati trasformati in armi di propaganda per alimentare la guerra mediatica contro persone, paesi e popoli non allineati all’agenda del capitalismo internazionale.

Si esemplificano le sistematiche distorsioni e menzogne veicolate per avvelenare i pozzi dell’opinione pubblica al fine di sostenere l’imperialismo di guerra. Si mostrano le grottesche demonizzazioni e le sistematiche “reductio ad hitlerum” utilizzate contro chi viene visto come una minaccia per le proprie mire di dominio e saccheggio del mondo. Si racconta di come e perché una grande e nobile storia sia ridotta alle miserie dell’oggi e si delineano le alternative possibili per invertire la tendenza a partire dallo straordinario laboratorio di lotte sociali che hanno incendiato l’America Latina portando al governo innovative forme rivoluzionarie di socialismo.

Roberto Vallepiano è nato a Sanremo e vive nella Riviera Ligure di Ponente, terra di mare e di roccia, dove il sole regna anche di inverno. E’ agitatore culturale, poeta e attivista politico. Scrittore per passione e per diletto. Da sempre attivo in campo politico, culturale e giornalistico. Collabora dal 2016 con Radio Fiesole per cui prepara e legge l’Editoriale della settimana. Fa parte della Rete Internazionale degli Artisti, Intellettuali e Movimenti Sociali in Difesa dell’Umanità.

Nel 2008 ha pubblicato il saggio storico intitolato “Resistenza e Lotta di Liberazione nel Ponente Ligure”. Nel 2011 è uscita una raccolta di poesie dal titolo “La gioia armata”. Nel 2013 ha pubblicato il libro “Svendola. Anche i Nichi piangono”. Nel 2015 è uscito il libro dal titolo “Cuba. Geografia del desiderio”. che ha ricevuto da subito un ottimo giudizio della critica e che, dopo aver partecipato a diversi festival in Italia, nel febbraio del 2016 è stato invitato alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana. Nel 2017 il suo nuovo libro “Ufficio sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra” per le Edizioni Be Press.