GoImperia acquista il porto, Fossati (Imperia Riparte): “Proposta da propaganda elettorale”

Per il capogruppo di Imperia Riparte necessario capire se la proposta è reale o “solo fumo”
Imperia. “Occorre valutare il contenuto di tale proposta e comprendere se è reale, realistica o se si tratta di solo fumo”. Dopo la mattinata di conferenza stampa in Comune per il sindaco Carlo Capacci, del suo vice Giuseppe Zagarella e del presidente della GoImperia Roberto Balbo, arrivano le prime reazioni del mondo politico circa l’offerta di acquistare lo scalo turistico imperiese e farlo diventare a gestione pubblica. E sono quelle al veleno del consigliere comunale di Imperia Riparte Giuseppe Fossati.
“Leggo che la GoImperia avrebbe presentato a chi cura il fallimento della Porto di Imperia s.p.a. una proposta di acquisto dell’azienda. Di fatto – sostiene Giuseppe Fossati – è una “non notizia”, nel senso che nel contratto di affitto di azienda era previsto l’obbligo di formulare tale proposta entro il 30 aprile scorso; quindi era ovvio che una qualche proposta dovesse essere formulata.
Occorre però valutare il contenuto di tale proposta e comprendere se è reale, realistica o se si tratta di solo fumo”.
Ancora Fossati: “La sensazione, forte, è che, come al solito, la GoImperia e l’amministrazione Capacci stiano facendo solo fumo, a mero scopo propagandistico ed elettorale. Nella sostanza, da quello che si legge, la proposta sarebbe di 7,5 milioni di euro da pagarsi a rate sino al 31 dicembre 2012 più una “maxi rata finale”. Non basta ancora? Lo stesso consigliere di minoranza offre un altro spunto di riflessione: “Leggo dichiarazioni di responsabili dell’amministrazione che confermano la necessità di ulteriori 40.000.000 di euro circa per finire il porto e renderlo pienamente operativo, senza dire però come o dove si pensa di reperirli. Tale proposta, francamente, al di là della sua portata, a mio avviso, meramente propagandistica, lascia perplessi per una serie di motivi: non è molto difforme, nella sostanza, da quella già rigettata anni fà dal Fallimento, quindi è probabile venga nuovamente rigettata; non è dato capire che senso abbia, sia per il Fallimento, che per la Go Imperia, trattare la cessione d’azienda prima che, salvo ulteriori rinvii tra qualche mese, il Consiglio di Stato chiarisca se la concessione demaniale sia effettivamente decaduta, o meno, e che la Cassazione confermi, o meno, la decisione della Corte d’Appello che ha dichiarato nullo il fallimento; non è dato capire come la GoImperia che ha utili modesti, o il Comune, che ha un bilancio ingessato, reperiranno le risorse per acquistare l’azienda e pagare, non tanto le rate mensili, quanto la “maxi rata finale” e, soprattutto, le opere per completare il porto: mancano all’appello circa 45.000.000 euro”.
E Fossati così conclude: “Detto questo, credo che a nessuno sfugga il reale disegno di Capacci e soci: far credere ai cittadini/elettori di volere una gestione pubblica, ma, in realtà, prendere tempo e tentare di acquisire l’azienda, posticipando il più possibile il grosso del pagamento e, soprattutto, il completamento dell’opera, in attesa di trovare qualche privato che sia disponibile ad entrare in società e/o comunque a far parte dell’operazione. Nulla di scandaloso, per carità, è evidente che né il Comune, né la Go imperia avranno mai la forza economica di completare l’opera ed andranno necessariamente cercati capitali privati, si spera senza ripetere alcuni errori del passato. Ciò che, francamente, indispone è l’atteggiamento di chi crede che i cittadini abbiano tutti la sveglia al collo e l’anello al naso e si bevano le fandonie della “svolta storica” per la gestione pubblica del porto. Così non è”.