Crack Imperia Calcio: due testi ancora all’estero, il processo va verso la conclusione

18 maggio 2017 | 09:58
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Crack Imperia Calcio: due testi ancora all’estero, il processo va verso la conclusione

La finanza trova i documenti contabili che il commercialista non aveva mai depositato

Imperia. A processo ci sono Gianfranco Montali e Bruno Paparella, ex presidenti dell’Us Imperia Calcio. Sono imputati davanti al collegio presieduto da Donatella Aschero in relazione al fallimento della gloriosa e storica società nerazzurra che aveva grandi ambizioni nei campionati dilettanti. Sia Alessio che Giuseppe Bozzolasco, padre e figlio, sono all’estero. Assente tra i testi anche Mirco Buzzetti anche se la difesa questa mattina ha presentato il verbale di interrogatorio e altra documentazione. Il processo si avvia verso alla conclusione fissata per ottobre.

Quello che ha portato al fallimento della società nerazzurra era un periodo difficile del mondo del calcio e non solo per l’Imperia per mancanza di sponsor e crisi economica.

Il processo che è in corso davanti all’aula Trifuoggi del tribunale di Imperia si basa soprattutto sulle indagini e le verifiche contabili compiute dalla guardia di finanza, ma anche su quanto ricostruito dal curatore fallimentare Giuseppe Musso che in un’udienza precedente aveva ripercorso la storia della società quando la squadra era in serie C, in D e poi in Eccellenza con i vari passaggi dei presidenti da Durante alla famiglia Montali passando da Franzoni e Buzzetti. “Sino al 2006 la situazione contabile esisteva: c’erano delle perdite consistenti. Dopo quell’anno non ho mai più ricevuto alcun documento contabile. Impossibile quindi ricostruire tutti i movimenti economici della società. Una cosa è certa: era emerso un passivo di 150 mila euro somma da ricondurre ai creditori e 1 milione e 600 mila euro di passivo di debiti con Equitalia”.

“Ma i documenti -sostiene la difesa – sono stati trovati dalla guardia di finanza. Erano stati predisposti dal commercialista ma mai presentati (il professionista era poi deceduto ndr)”.