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Cosa provoca l’alcool, effetti e terapia

25 maggio 2017 | 09:35
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Cosa provoca l’alcool, effetti e terapia

Chi ricerca il benessere in una sostanza, anche se apparentemente da’ la sensazione di forza e coraggio, è destinato ad aggravare anziché alleviare il proprio malessere

Ippocrate scriveva: “Si beve per alleviare paura e terrore“. Chi ricerca il benessere in una sostanza, anche se apparentemente da’ la sensazione di forza e coraggio, è destinato ad aggravare anziché alleviare il proprio malessere, a causa proprio dei sintomi psicosomatici connessi all’assunzione continua di alcool.

L’alcool provoca una iniziale euforia e perdita dei freni inibitori, ma a quantità maggiori corrispondono effetti indesiderati più cospicui, come riduzione della visione laterale, perdita di equilibrio, nausea , vomito e difficoltà motorie fino a portare al coma e alla morte. L’alcool produce conseguenze sull’umore , determinando effetti ansiolitici, rilassanti e apparente benessere che induce a consumarne altro.

Il soggetto attraverso l’alcool cerca di cambiare la sua vita, di superare una profondo disagio interiore. In questo modo l’alcool diventa lo strumento, purtroppo inadeguato e illusorio, per anestetizzare o alleviare in qualche modo il dolore prodotto dalle vicissitudini personali. Questa sensazione illusoria di forza, coraggio, felicità, oltre ad evitare i conflitti esistenziali irrisolti, viene trasformata, una volta sfumati gli effetti alcolici, in paura , senso di colpa, tristezza. Ed ecco che si manifesta il bisogno di bere nuovamente per coprire quel profondo malessere, per sfuggire ad una realtà deludente e grandi difficoltà a sostenere le frustrazioni della vita.

L’uso dell’alcool influenza negativamente la vita di chi lo assume e compromette l’esistenza di coloro che sono accanto alla persona. L’assunzione della sostanza diventa nel tempo una dipendenza fisica, comportamentale ed emotiva. La dipendenza dalle bevande alcoliche diventa paradossalmente il compromesso tra il desiderio di vivere e quello di morire: troppo spaventato per morire e troppo terrorizzato per vivere. L’alcool scioglie le inibizioni, agendo come stimolante, libera la persona dal peso delle preoccupazioni e delle paure, allevia i suoi sentimenti di inferiorità e debolezza.

L’assunzione costante di alcool provoca dipendenza che si manifesta, a livello comportamentale, come ricerca della sostanza detto craving e sindrome d’astinenza nel caso si interrompa l’assunzione. Il craving è il desiderio irresistibile di assumere alcool, mentre la sindrome d’astinenza è caratterizzata da ipereccitabilità del sistema nervoso centrale e si manifesta con ansia, insonnia, anorressia, disorientamento e talvolta allucinazioni.

L’alcool cerca di strutturare in modo automatico e ripetitivo lo stile di vita, tutto ruota intorno al rituale del bere, per mettere fine a questa modalità reattiva bisogna intraprendere un percorso psicoterapico atto a introdurre elementi innovativi che determinano nuove scelte e nuovi comportamenti prendendo consapevolezza dalle sorgenti di piacere della persona , riscoprendo le proprie capacità per affrontare le difficoltà dell’esistenza.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti
www.danielalazzarotti.com
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