Ventimiglia, nel 2016 boom di arresti della polizia di frontiera: alta l’attenzione contro il terrorismo islamico





210 arresti nel 2016, 76 nel primo trimestre del 2017
Ventimiglia. Duecentodieci arresti nel 2016, di cui 121 di iniziativa e 73 su ordine dell’autorità giudiziaria; 76 arresti nel primo trimestre del 2017; oltre 140mila persone controllate e 35mila stranieri identificati: sono i numeri che testimoniano il lavoro incessante svolto dalla polizia di frontiera di Ventimiglia, diretta da Martino Santacroce, in collaborazione con il coordinatore italiano del Centro di Cooperazione di polizia e dogana di Ponte San Luigi Andrea Carabei e con le forze dell’ordine francesi.
I dettagli delle operazioni più importanti, che hanno permesso di assicurare alla giustizia ricercati internazionali tra cui un trafficante di esseri umani e sfruttatore sessuale di minori condannato a 18 anni di carcere, sono stati svelati oggi nel corso di una conferenza stampa presieduta dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Imperia, Grazia Pradella, che ha visto anche la presenza del direttore interregionale della polizia di frontiera per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dirigente superiore della polizia di Stato Raffaele Cavallo e del colonnello dell’esercito italiano Marco Pastore.
“Valichi stradali, Fanghetto – Olivetta San Michele, autostrada e stazione ferroviaria: sono questi i punti che vengono maggiormente controllati dalla polizia di frontiera”, ha spiegato il dirigente del settore ventimigliese Martino Santacroce, che ha snocciolato i dati significativi del controllo capillare che avviene ai confini, con quasi 140mila persone controllate in un anno e
7365 pattugliamenti.
“Vi sono momenti nella storia che mettono a dura prova le capacità professionali e di lavoro degli operatori di polizia”, ha dichiarato il procuratore capo Grazia Pradella, “ I settori della frontiera di Ventimiglia stanno svolgendo un lavoro impressionante: sono chiamati a tutelare in prima battuta e in coordinamento con i magistrati un interesse fondamentale per lo Stato, quello della sicurezza. Il bene della sicurezza interna dello Stato e del rispetto dell’Italia ai trattati internazionali. Questi beni sono fondamentali per ciascuno di noi e devo davvero riconoscere un enorme professionalità degli operatori perché sono riusciti a tutelare questi beni mai dimenticando quello che è, a mio giudizio, un profilo altrettanto importante e cioè i doverosi diritti di dignità che devono essere garantite a persone come i rifugiati che vivono situazioni personali e umane di estrema difficoltà”.
“Una squadra che lavora per raggiungere gli obiettivi che si prefigge“, ha dichiarato dirigente superiore della polizia di Stato Raffaele Cavallo, “Che rappresenta lo Stato in maniera egregia. Forze di polizia che lavorano in sinergia con risultati che sono difficilmente riscontrabili in altre realtà”. “Su Ventimiglia è stato costituito un modello virtuoso”, ha aggiunto, “Che deve essere esportato in altre realtà per la quantità, la qualità e le difficoltà che si incontrano nella gestione di una così grande massa di persone che si trovano a confluire in quest’area ristretta. Accennavo al concetto di squadra ed è l’unico sistema per poter affrontare le problematiche che i flussi migratori in questi ultimi anni stanno concentrando in questa zona. Ci sono delle cose che mi hanno particolarmente colpito, nell’ambito delle attività svolte: come il dato delle persone identificate. Questo per noi è un patrimonio con valore incommensurabile. 15mila persone identificate in un mese ci danno la possibilità di poter fare accertamenti di vitale importanza. Il modello realizzato qui, indipendentemente dal fatto che ci siano le frontiere chiuse, in regime di sospensione dell’accordo di Schengen della Francia, è un modello che può essere riutilizzato in qualsiasi tipo di regime e ci consente di controllare in modo penetrante una gran quantità di persone e tutto questo finisce per alimentare le nostre banche dati, diventando un patrimonio informativo che viene messo a disposizione di tutte le forze dell’ordine, anche a livello internazionale”.
Tra gli arresti più importanti, ricordati da Santacroce, anche quello nei confronti di Angel Mihaylov, condannato a 18 anni di carcere per tratta di esseri umani, tratta di minori finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e truffa aggravata.
Colonnello Marco Pastore
Inseguimento furgone passeur con a bordo oltre 40 migranti
Dottor Raffaele Cavallo