Ventimiglia: “Io, prigioniera a bordo del treno per un’ora e mezza senza aiuti”

13 aprile 2017 | 10:06
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Ventimiglia: “Io, prigioniera a bordo del treno per un’ora e mezza senza aiuti”

Odissea di una pendolare che lavora presso un ente pubblico a Imperia pronta a denunciare la vicenda a polfer e Trenitalia

Ventimiglia. Si appisola sul treno “11350” arrivato alla stazione di Ventimiglia alle 16,03 e fino aalle 17,40 resta prigioniera. Una odissea quella di una pendolare, dipendente di un ente pubblico, che ha dovuto chiamare i carabinieri per essere liberata. “Potevo sentirmi male, avere un malore improvviso, qualsiasi cosa. Ma lasciarmi chiusa sul treno per un’ora e mezza senza risposta è davvero roba dell’altro mondo”, racconta ancora scossa per l’accaduto.

La pendolare, ogni giorno si alza alle 4 del mattino, alle 5,30 sale in treno e raggiunge Imperia. Lavora come impiegata dello Stato. Al pomeriggio parte 15,26 e arriva a Ventimiglia alle 16,03. Possibile che, dopo una giornata di lavoro e la sveglia puntata alle 4 del mattino, l’impiegata si addormenti. Ed è successo una prima volta un mese fa e ancora ieri pomeriggio.

Ecco che la pendolare, dopo essersi svegliata 10 minuti dopo l’arrivo del treno, si è accorta che sul treno “11350” non c’era nessuno. Ha iniziato a battere sulle porte per scendere, ha chiamato il “112” e i carabinieri alla fine hanno mandato il personale della stazione a “liberare” l’ostaggio del regionale per Ventimiglia. “Ma non finisce qui – anticipa la pendolare – sono pronta a denunciare tutto alla polizia ferroviaria e un reclamo arriverà anche a Trenitalia perché prima di chiudere le porte il personale viaggiamnte dovrebbe controllare che a bordo del treno non ci sia più nessuno”.