Una domenica musicale con il “Quartetto Respighi” all’Anglicana di Bordighera

1 aprile 2017 | 15:26
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Una domenica musicale con il “Quartetto Respighi” all’Anglicana di Bordighera

Un concerto con Riccardo Crespi, Patrizia Magliocchetti, Sonja Silvano, Marco Zaccaria

Bordighera. Domani, domenica 2 aprile, la chiesa Anglicana di Bordighera sarà il palcoscenico della rassegna di musica da camera con il Quartetto Respighi. a partire dalle 16 eseguirà un concerto per due pianoforti a otto mani con Riccardo Crespi, Patrizia Magliocchetti, Sonja Silvano, Marco Zaccaria. Musiche di Dvorak, Schubert, Weber, Mendelssohn, Grieg

La prima parte del programma è dedicata alle otto Danze slave op. 46 di Antonin Dvořák, composte originariamente per pianoforte a quattro mani nel 1878 e successivamente trascritte per orchestra. Dvořák trae ispirazione dal folclore slavo, creando quadri sonori di carattere contrastante, ma accomunati dalla freschezza dell’invenzione e dalla forte connotazione ritmica.

La seconda parte si basa su altri autori del periodo romantico: l’Invito alla danza (Aufforderung zum Tanz) di Carl Maria von Weber nacque nel 1819 come rondò brillante per pianoforte solo e fu poi trascritto, fra gli altri, da Hector Berlioz. Fu lo stesso Weber a spiegare che il brano descrive un corteggiamento amoroso: i primi approcci del cavaliere, le risposte evasive della dama, fino al momento in cui i due cominciano a danzare. Alla fine lui ringrazia, lei risponde e i due si separano. Il brano fu dedicato a Caroline, moglie del compositore. Per Rosamunde, principessa di Cipro Franz Schubert scrisse alcune musiche di scena. Alcune di esse sono diventate famose come le Sinfonie e i quartetti. Il Balletmusik del quarto atto è un brano di elegante finezza, pervaso dalla tipica malinconia schubertiana. Completamente diverso il clima espressivo dell’ouverture Ruy Blas (un dramma di Victor Hugo) di Felix Mendelssohn Bartholdy: si avverte l’influsso beethoveniano nei forti contrasti dinamici, nel discorso musicale dapprima esitante, inquieto, poi via via sempre più affermativo, fino al trionfale finale.

Le atmosfere diventano fiabesche con i brani dal Peer Gynt di Edvard Grieg: la delicata danza di Anitra e l’impressionante Antro del re della montagna, un brano costruito su un climax che culmina in una marcia sfrenata.