Scioglimento del Comune di Ventimiglia per presunte infiltrazioni mafiose: accolto il ricorso de “La Casa della Legalità”

17 aprile 2017 | 17:30
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Scioglimento del Comune di Ventimiglia per presunte infiltrazioni mafiose: accolto il ricorso de “La Casa della Legalità”

Lo ha reso noto, con un post su Facebook, il sindaco Enrico Ioculano

Ventimiglia. Accolto il ricorso della Casa della Legalità contro la sentenza del Consiglio di Stato che aveva definito illegittimo lo scioglimento per presunta infiltrazione mafiosa del consiglio comunale di Ventimiglia all’epoca dell’amministrazione Scullino.
 Ad annunciarlo, con un post sul social network Facebook è il sindaco della città di confine Enrico Ioculano, che sulla sua pagina personale ha scritto: “Accolto il ricorso della Casa della Legalità contro la sentenza del Consiglio di Stato sullo scioglimento per mafia del Comune. Si è costituito anche il Ministero dell’Interno. Udienza il 22 di giugno”.

Nel settembre scorso, la “Casa della Legalità – Onlus” aveva presentato formale ricorso con il quale chiedeva “la revocazione della sentenza del Consiglio di Stato 748/2016 che, con errori di fatto macroscopici e pesanti omissioni, ha annullato lo scioglimento del Comune di Ventimiglia”. Chiedere il ricorso nelle forme della revocazione è, nel diritto processuale, l’impugnazione straordinaria di sentenze civili non impugnabili con i mezzi ordinari, o non più impugnabili per decorso di termini.

“Come si era da subito evidenziato e documentato pubblicamente, la Sentenza impugnata è afflitta da errori di fatto sotto molteplici profili, a partire dalla valutazione dell’aspetto penale che era ed è estraneo alla procedura amministrativa di scioglimento dell’Amministrazione Scullino-Prestileo”, avevano dichiarato dall’Ufficio di Presidenza della Casa della Legalità Abbondanza, Castiglion, D’Agostino, “I giudici del Consiglio di Stato, a differenza dei giudici del TAR, hanno inoltre totalmente ignorato le complessive emergenza istruttorie su cui si fondava l’adozione del provvedimento di scioglimento/commissariamento e che scaturivano da approfondite indagini istruttorie che evidenziavano una pluralità di circostanze (corroborate da elementi documentali) tali da configurare elementi certamente concreti, univoci e rilevanti circa i condizionamenti della criminalità organizzata su amministratori e dirigenti. Senza entrare qui nel dettaglio, si può sintetizzare che gli elementi indicati dal Prefetto Spena e quindi dall’allora ministro dell’Interno Cancellieri, a seguito della documentata indagine della Commissione d’Accesso, risultano motivare e documentare in modo inequivocabile un contesto che imponeva l’adozione del provvedimento di scioglimento e commissariamento. Le irregolarità nelle assegnazioni dei lavori alla cooperativa Marvon, la mancata richiesta dell’informativa antimafia nell’ambito dei lavori del costruendo porticciolo turistico, la procedura relativa all’incarico per la raccolta dei rifiuti, il rapporto con la Coffee Time, come anche, ad esempio, i pesanti vizi emersi sul modus operandi dell’amministrazione Scullino-Prestileo, se risultano elementi ben dettagliati negli Atti istruttori della procedura e nelle conseguenti e coerenti motivazioni del provvedimento di prevenzione adottato”.

“Le lotte per il Diritto vanno combattute fino alla fine, così come il contrasto alle organizzazioni mafiose deve essere costante, tenace ed intransigente in ogni ambito, anche rispetto ai fenomeni di infiltrazione/condizionamento delle Pubbliche Amministrazioni”, ha commentato Christian Abbondanza dopo aver appreso la notizia dell’accoglimento del ricorso, “Per questo come “Casa della Legalità” abbiamo promosso il ricorso per la revocazione di quella Sentenza del Consiglio di Stato che, ribaltando il giudizio del TAR e cancellando la giurisprudenza consolidata, annullava lo scioglimento e commissariamento del COMUNE DI VENTIMIGLIA. Dopo il nostro ricorso è giunto un segnale netto e chiaro dello Stato, con la costituzione nel procedimento dell’Avvocatura di Stato per la PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, il MINISTERO DELL’INTERNO e la PREFETTURA DI IMPERIA. Ora il Consiglio di Stato ha fissato l’udienza per il prossimo 22 giugno. Un altro passo avanti, quindi, per la verità dei fatti ed il Diritto”.