Sanremo, il giudice accoglie la richiesta del pm: finisce in carcere il tunisino trovato in possesso di eroina

7 aprile 2017 | 11:57
Share0
Sanremo, il giudice accoglie la richiesta del pm: finisce in carcere il tunisino trovato in possesso di eroina
Sanremo, il giudice accoglie la richiesta del pm: finisce in carcere il tunisino trovato in possesso di eroina
Sanremo, il giudice accoglie la richiesta del pm: finisce in carcere il tunisino trovato in possesso di eroina

In caserma il pusher ha ricevuto la telefonata di un “dottore” che chiedeva appuntamento

Sanremo. Si sono aperte le porte del carcere anche per il secondo tunisino arrestato ieri dai carabinieri di Sanremo
per spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice Anna Bonsignorio ha accolto la richiesta del pm Monica Vercesi che ha chiesto la custodia cautelare per il 41enne straniero senza fissa dimora e con precedenti specifici.

Il tunisino era stato fermato dai carabinieri nel primo pomeriggio di ieri in via Martiri della Libertà dopo che la pattuglia della radiomobile aveva osservato i movimenti del 41enne e di un suo connazionale: un 33enne finito direttamente in carcere in quanto nel suo appartamento i militari hanno rinvenuto 400 grammi di eroina. Il più giovane dei due, pusher noto alle forze dell’ordine, ha ceduto un involucro di eroina al 41enne, che si è allontanato a piedi. Subito raggiunto dai carabinieri, l’uomo ha cercato di sbarazzarsi del pacchetto contente la droga, senza riuscirci.
Accompagnato in caserma, il tunisino ha ricevuto una telefonata alla quale ha risposto un carabiniere. A chiamare era un non meglio specificato “dottore”, questo il nome presente nella rubrica del 41enne, che chiedeva un appuntamento per acquistare la droga.

I militari hanno poi pedinato anche il secondo tunisino, raggiungendolo nel suo appartamento in via Galileo Galilei dove hanno rinvenuto grossi involucri in cellophane contenenti eroina per oltre 400 grammi e anche residui di cocaina. Inoltre sono stati trovati bilancini di precisione, altro materiale utilizzato per il confezionamento della droga e ben 3500 euro in contanti, sicuro provento dell’attività di spaccio. Visto anche l’ingente quantitativo di droga detenuto, è stato direttamente tradotto presso il carcere di Imperia.