Rocchetta Nervina, ritrovato l’escursionista francese disperso da ieri sera: sta bene

21 aprile 2017 | 11:14
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Rocchetta Nervina, ritrovato l’escursionista francese disperso da ieri sera: sta bene

Ad individuarlo l’elicottero “Drago” dei Vigili del Fuoco

Rocchetta Nervina. E’ stato individuato dall’elicottero “Drago” dei Vigili del Fuoco il francese 63enne di Roquebrune Cap Martin disperso da ieri sera alle 21.30. L’uomo si trovava tra il paese e Gola di Gouta. E’ stato verricellato a bordo del velivolo ed è in buone condizioni di salute.

Dopo aver camminato per più di otto ore in località “Gastafumo” tra Rocchetta Nervina ed Airole, il 63enne ha abbandonato il sentiero di montagna per addentrarsi nella boscaglia solo con il proprio cane, non riuscendo però più a ritrovare la direzione.
Voleva raggiungere il rifugio di Gouta, a Pigna, su consiglio di un amico francese che aveva contattato ieri mattina prima di incamminarsi.

La vicenda avrebbe potuto avere risvolti molto peggiori se, una volta consapevole i essersi perso, per di più con il calare dell’imbrunire, alle 20.00 di ieri sera il francese non avesse allertato i soccorsi con il telefono cellulare che si era portato dietro, che poco dopo si è completamente scaricato.
Grazie alla localizzazione rilevata dal nuovo sistema di chiamate d’emergenza 112, attivo solo da 2 giorni nella provincia di Imperia, è stato possibile circoscrivere rapidamente l’area delle ricerche. Il buio però non ha consentito l’immediato ritrovamento alle squadre dei Vigili del Fuoco intervenute da Ventimiglia e Imperia che hanno allestito l’Unità di Comando Locale nel centro abitato da dove hanno diretto le ricerche, proseguite comunque tutta la notte, dell’Unità Tecnica Applicata di Soccorso, delle Unità Cinofile di Genova e Savona, della Protezione Civile di Dolceacqua, Ospedaletti e Bordighera, nonché dei militari della Stazione di Dolceacqua e della Stazione Forestale di Rocchetta Nervina.

Alle prime luci dell’alba, con l’intervento dell’elisoccorso dei vigili del fuoco di Genova, è stato più agevole localizzare con precisione il punto in cui il francese si era rifugiato. In attesa dell’arrivo dei soccorsi, infatti, il malcapitato turista aveva acceso un piccolo falò ed ha trascorso la notte abbracciato al proprio cane, un bovaro bernese, per resistere alle temperature ancora rigide delle notti dell’entroterra intemelio; nonostante la comprensibile e palpabile tensione per lo stress e l’angoscia, questo gli ha consentito di essere recuperato in buone condizioni di salute tanto da non necessitare di alcun accertamento sanitario.