Processo a Croft: il pm Pradella “La legge non concede deroghe ad azioni del genere”
Le repliche prima della sentenza prevista non prima delle 13
Imperia. “Quello che intendo oggi dimostrare in questo processo è che la nostra legge non concede deroghe ad azioni come quella condotta da Felix Croft. La Francia, tra l’altro, punisce con la reclusione di un anno i clandestini che entrano nel loro Paese e anche le nostre leggi puniscono con pene severe chi le viola”. Lo ha detto il pm Grazia Pradella nella sua replica al processo di Felix Croft, il no border di Nizza, arrestato a luglio dai carabinieri a Ventimiglia. Il pm in sostanza ha confermato la richiesta di condanna a 3 anni e quattro mesi di reclusione. Il magistrato che ha seguito passo passo il caso ha anche citato l’allarme del suo collega, il procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro. “Sussiste un possibile rischio per la sicurezza nazionale ed ha messo in dubbio l’operato di alcune Ong”. E il pm ha anche ricordato come i cinque immigrati che Croft trasportava in auto “in Italia erano curati e assistiti”.
La storia di questo giovane francese è ormai nota. A bordo della sua auto cercava di trasportare cinque persone di nazionalità sudanese tra cui una donna al sesto mese di gravidanza in Costa Azzurra prima di raggiungere la Germania. Un’azione “solidale”, come lui stesso aveva definito, conclusa con le manette ai polsi.
Dopo il pm hanno preso la parola i suoi legali. Così la replica dell’avvocato Ferrante che difende Croft: “A oggi non sappiamo che cosa volessero quelle persone che magari entravano in Francia per chiedere l’asilo politico”. Ad ascoltare le repliche c’erano anche gli amici e i parenti di Croft arrivati questa mattina dalla Costa Azzurra con un tribunale blindatissimo da polizia e carabinieri. La.sentenza è prevista non prima delle 13.