Passeggiate, itinerari turistici, percorsi mountain bike, ecco come la Val Prino punta al rilancio
Alle spalle di Porto dove gli abitanti hanno creato una rete di iniziative interessanti per attività open air
Imperia. Più che capannoni industriali o commerciali il Comitato della Val Prino pensa ad un rilancio in chiave turistica: passeggiate, itinerari turistici, percorsi mountain bike. E ha tutte le potenzialità per diventare un’area ricettivo turistico forte e appetibile. “Abbiamo un sito romanico di interesse storico-artistico ed architettonico – dicono al Comitato Val Prino – Tra l’altro nel 2005 il ponte di San Martino, a Clavi, ha conquistato con l’attiguo oratorio la prima posizione in Liguria nel secondo censimento del Fai “I luoghi del cuore”. Ecco perché a tutti i capigruppo abbiamo spiegato che la Val Prino non puó essere convertita da zona agricolo-turistico-residenziale-ricettiva a zona industriale”.
E proprio dal Comitato parte una spinta diversa: “La Valle Prino deve essere difesa e valorizzata. La Valle Prino è un importante polo residenziale, con costruzioni anche recentemente autorizzate dal Comune, che ospita il 10% della popolazione cittadina; tre parchi giochi; uno sferisterio; una pista per modellini di macchinine; un circuito per società ciclistiche; una pista di atletica; un complesso sportivo calcistico di prim’ordine; due campi da calcetto; una torre saracena ed un museo di civiltà contadina, ma anche un fitto tessuto economico legato all’agricoltura, particolarmente all’olivicoltura, ma soprattutto al turismo che è in forte e costante crescita soprattutto grazie ai turisti provenienti prevalentemente dal nord Europa”.
Ma nella Val Prino esiste anche l’ultimo “beudo” ancora integro della città, tutt’ora utilizzato dal “Consorzio di irrigazione Coppi Rossi”, esempio di come una storica, intelligente, regimazione delle acque determini la vocazione agricola della zona.