Ordinanza Ioculano contro la somministrazione di cibo ai migranti, Sinistra Italiana: “Deve essere revocata”
“Ci opponiamo con decisione a quanti propongono atteggiamenti di chiusura o punitivi verso la solidarietà”
Ventimiglia.Sinistra Italiana desidera intervenire in merito alla polemica inerente l’ordinanza 129/2016 che dall’11 di agosto vieta la somministrazione del cibo alle persone migranti fuori delle strutture organizzate e riguardo la denuncia da parte dell’A.G, a seguito della violazione dell’ordinanza, emessa nei confronti di tre attivisti francesi appartenenti all’associazione “Roya Citoyenne”.
“Come Sinistra Italiana del comprensorio intemelio esprimiamo la nostra contrarietà al provvedimento sindacale in questione e alle conseguenze che questo produce in termini penalistici, a danno degli attivisti francesi e di tutti i potenziali portatori di solidarietà.
Riteniamo che tale ordinanza debba essere revocata, alla luce del fatto che non sussistono più i presupposti giuridici e fattuali per la sua applicazione: è sotto gli occhi di tutti gli operatori, amministratori e volontari che la natura di accoglienza del campo della Croce Rossa è cambiata, rispetto a questa estate, quindi l’assunto – come si può leggere nell’ordinanza in questione – per cui la struttura della Croce Rossa Italiana offra una concreta possibilità di somministrazione del cibo è annullato dalle nuove modalità di accesso al campo Roya.
Riteniamo grave, inoltre, che sia il provvedimento di un sindaco a offrire il contenuto del precetto penale di cui all’art. 650 c.p., quale – norma penale in bianco – nei termini in cui rinvia ad altra fonte (l’ordinanza in questione, appunto) la determinatezza e il contenuto del precetto penale: così facendo, riteniamo che il Sindaco Ioculano sbagli perché utilizza il diritto penale come strumento d’imperio sugli ultimi e sui più deboli.
L’ordinanza in questione era nata nell’estate scorsa da un lato, probabilmente, per esigenze amministrative, in parte comprensibili, di regolamentazione del sostegno volontario ai migranti, in un momento di emergenza e criticità, ma, non possiamo nascondercelo, aveva anche una valenza politica tesa a tacitare e parzialmente blandire quanti in città vedevano la presenza dei migranti come un fastidio, o peggio, come un danno.
L’ulteriore, e inaccettabile per noi, effetto negativo è stato quello di criminalizzare quelle persone che invece sono mosse da sentimenti di solidarietà e non sempre hanno potuto (spesso non per loro responsabilità) muoversi secondo i canali istituzionalizzati. A nostro giudizio non deve più accadere che qualcuno sia multato o denunciato, diciamo così, per un ECCESSO DI SOLIDARIETA’ E DI UMANITA’!
Come Sinistra Italiana non vogliamo limitarci alla denuncia politica, vogliamo sostenere invece un diverso modus operandi, che è quello, in sostanza, proposto dall’ARCI nazionale, per cui a Ventimiglia la revoca di quell’ordinanza debba essere contestuale a una presa di posizione della stessa Amministrazione a farsi promotrice di un tavolo di coordinamento al quale siedano tutte le associazioni di volontariato, anche francesi, le organizzazioni sociali, i sindacati e i cittadini organizzati. Riteniamo che tutti questi soggetti debbano essere messi nelle condizioni materiali e giuridiche di dare risposte concrete, anche tramite il coordinamento del Comune.
Insieme a questo chiediamo che l’Amministrazione comunale sia promotrice di una richiesta ufficiale, innanzi al Prefetto di Imperia, di riportare urgentemente il campo Roya all’originaria formulazione dell’estate 2016 e che venga rivisto il sistema di registrazione dei migranti tramite prelevamento delle impronte digitali (metodo abbastanza discutibile anche in relazione al diritto internazionale umanitario che da sempre è il faro d’azione della Croce Rossa Internazionale), anche perché si tratta di una modalità che, di fatto, rende ad oggi inefficace la funzione del campo, preferendo una tessera con codice a barre e fotografia, come avveniva sino a pochi mesi fa.
Come Sinistra Italiana ci opponiamo con decisione a quanti, strumentalizzando le difficoltà e le criticità della situazione, propongono atteggiamenti di chiusura o punitivi verso la solidarietà e a quanti spingono verso una guerra tra poveri e invitiamo il Sindaco di Ventimiglia a non farsi condizionare da queste posizioni. Siamo pronti a sostenere il sindaco Ioculano, qualora deciderà di agire nei termini di cui sopra, come abbiamo sempre fatto nel recente passato quando ha preso posizioni corrette, nel senso della solidarietà e dell’umanità. Ma siamo anche decisi ad esprimere le nostre critiche quando coglieremo dubbi o ambiguità nell’azione di solidarietà (come nel caso dell’ordinanza sul cibo ai migranti).
Quell’ordinanza è criticabile e, probabilmente al di la delle intenzioni, viola diritti e principi di umanità fondamentali, criminalizza la solidarietà e in più risulta inadeguata, per questo chiediamo di ritirarla. Ma in prospettiva ci preoccupano anche, in contesti diversi, le conseguenze del recente decreto legge Minniti, a causa del quale rischiamo di avere sindaci sceriffi, pronti a firmare provvedimenti come i DASPO cittadini verso i più deboli. Le competenze della polizia devono restare in capo agli operatori di pubblica sicurezza, cui la legge dispone procedure e diritto sostanziale. I sindaci devono occuparsi di trovare soluzioni amministrative tese ad alleviare situazioni di disagio ed intervenire sulle cause che lo procurano” – afferma Sinistra Italiana Circolo Intemelio.