Padre Paul, musulmano convertito al cattolicesimo, “In moschea parlano di pace ma l’Islam chiede violenza”
“Il musulmano non è violento, ma dobbiamo avvicinarlo a Gesù”
Sanremo. “C’è un principio giuridico nel Corano, l’Abrogazione, che dice che se due leggi si contraddicono vale la legge più recente, quindi i versetti della violenza, scritti per ultimi, annullano quelli precedenti. In Europa ci mostrano i versetti di pace ma sanno che sono abrogati, e mentono agli europei per dare un’immagine di pace. Qui interviene un altro principio coranico, la Taqiyya, che dice che si può mentire se è nell’interesse dell’Islam. Più pratichi l’Islam più diventi violento perchè il Corano dice che bisogna essere come Maometto e Maometto era un violento.”
Questo è solo uno dei passaggi emersi nell’intervista con un prete missionario molto particolare, una testimonianza diretta che arriva dal cuore della Francia dove l’immigrazione massiccia di popolazioni musulmane sta modificando anche i rapporti sociali.
In occasione della festa della Divina Misericordia, nella chiesa di Santo Stefano gestita da tre anni da padre Baldo Alagna della Fraternità missionaria Giovanni Paolo II, abbiamo incontrato padre Paul, algerino, ex musulmano convertitosi al cattolicesimo ed entrato, dopo aver preso i voti, nella comunità missionaria presente in Italia, Francia, Brasile e Oceano Indiano.
Padre Paul, con l’aiuto di padre Baldo che ha organizzato l’incontro, ci ha raccontato della sua vita in Algeria prima e dopo la conversione, della sua fuga verso la Francia per evitare ritorsioni sulla famiglia e infine di come l’Islam si presenta in Europa in questo periodo così difficile. Ecco l’intervista, che trovate in versione video integrale allegata all’articolo.
D: Padre Paul, ci racconti come un giovane musulmano nato e cresciuto in Algeria sia diventato un prete cattolico missionario nel Nord della Francia.
“Sono nato in Algeria, da una famiglia musulmana, con un padre molto aperto di spirito che ci ha cresciuti nel libero arbitrio: non mi ha imposto la preghiera o il Ramadam, dicendomi di farlo solo quando sarei stato convinto, non per obbligo. Io da quando ero giovane ho sempre cercato di avere una relazione personale con Dio, ma più conoscevo l’Islam più scoprivo cose che mi facevano allontanare da lui, come la jihad, la guerra santa: non accettavo l’idea che Dio che ha creato l’uomo gli chiedesse di ammazzare il suo fratello che non credeva in lui. Poi c’era anche la condizione della donna, che è catastrofica nell’Islam, e la poligamia. Così mi sono allontanato dall’Islam e sono diventato ateo. Poi un giorno, nel 1999, un mio cugino mi ha invitato in una chiesa evangelica cristiana clandestina e lì ho incontrato Gesù, ho avuto una visione di Gesù che mi parlava, mi amava e mi proteggeva.”
D: La comunità islamica nella quale vive la sua famiglia come ha reagito?
“Mio padre ha accettato la mia conversione, è fiero di avere un figlio prete cristiano, ma gli integralisti nel villaggio mi insultavano e dagli altoparlanti della Moschea invitavano la gente a mettere in “quarantena” la mia famiglia perchè non eravamo più musulmani. Sei anni dopo ho dovuto abbandonare l’Algeria a causa delle ripetute minacce alla mia famiglia.”
D: Cosa si predica nelle moschee?
“Nelle moschee si predica sia la pace che la violenza: nel Corano c’è contraddizione, versetti di pace e versetti di guerra. La spiegazione è semplice per chi conosce i principi giuridici del Corano: ci sono versetti che dicono che devi amare il giudeo o il cristiano e altri che dicono che devi ucciderlo. All’inizio dell’Islam, Maometto non aveva l’esercito e nel corano c’erano i versetti di pace, era il periodo della Mecca. Quando Maometto ha avuto l’esercito ha cambiato volto ed ha iniziato con i versetti, circa duecento, che parlano di violenza: è il secondo volto dell’Islam, ma c’è un principio giuridico nel Corano, l’Abrogazione, che dice che se due leggi si contraddicono vale la legge più recente, quindi i versetti della violenza annullano quelli di pace. In Europa ci mostrano i versetti di pace ma sanno che sono abrogati, e mentono agli europei per dare una immagine di pace. Qui interviene un altro principio coranico, la Taqiyya, che dice che si può mentire se è nell’interesse dell’Islam. L’Islam non accetta gli altri, non accetta di integrarsi con la popolazione europea perchè è tutto il mondo che deve integrarsi all’Islam.”
D: Anche attraverso la violenza?
“Maometto dice: andate in tutti i paesi e quelli che non si vogliono convertire bisogna ucciderli o metterli in prigione, bisogna appropriarsi dei loro beni e rendere schiave mogli e figlie. Più pratichi l’Islam più diventi violento perchè il Corano dice che bisogna essere come Maometto e Maometto era un violento, era un guerriero e imponeva l’Islam con la forza: è quello che gli integralisti cercano di fare ora.”
D: Cosa sta succedendo in Europa?
“In Europa non hanno ancora presentato questo tipo di Islam perchè non hanno la forza per farlo ma si possono vedere i primi segni con il terrorismo. E quando non hanno la forza militare utilizzano l’immigrazione e la natalità. Puntano sulle famiglie numerose per avere le forze in futuro, e il fine ultimo è che tutti diventino musulmani, che si realizzi il regno musulmano sulla terra. Per questo tutti si devono convertire, anche con la forza, all’Islam. C’è un finanziamento da parte dell’Arabia Saudita e altri paesi per costruire moschee in Europa e diffondere l’Islam.
Le faccio un esempio: nel Nord della Francia, a Saint Denis, in un dipartimento c’è la maggioranza di musulmani, ci sono molti magrebini e africani musulmani, sono maggioritari e stanno imponendo la loro legge. Il sindaco di quel dipartimento mi ha raccontato che la maggior parte dei cittadini francesi d’origine europea han scelto di andarsene, chi poteva è partito perchè continuamente insultati e minacciati dai musulmani che hanno la forza del numero. Chi non è potuto partire subisce, al punto che molte donne europee sono obbligate a portare il velo per non avere problemi. Ma in Francia tutto questo non si dice perchè non è politicamente corretto.”
D: Da quel che ci ha raccontato, sembra emergere un’immagine molto violenta dell’Islam.
“Io ho parlato molto di violenza, ma come ho detto la mia famiglia è musulmana, io amo la mia famiglia. Essere musulmani è più un’identità che una religione. Bisogna sapere che il 95 per cento dei musulmani non è violento, c’è molta gente che ha un cuore buono e cerca Dio ma lo cercano nell’Islam perchè conoscono solo l’Islam.
Il grande regalo che noi possiamo fare come cristiani è di predicare Gesù: i musulmani credono di essere schiavi di Dio e dal loro punto di vista hanno ragione, Dio è lassù e noi non possiamo andare verso Dio, ma il grande miracolo della religione cristiana è che Dio è venuto verso di noi.
Lui si è fatto uomo per noi, noi non siamo una religione del “libro” ma crediamo in una persona: Dio si è fatto uomo perchè possiamo credere in lui.”