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Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza

12 aprile 2017 | 07:12
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Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza
Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza
Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza
Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza
Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza
Ladri nel cimitero delle auto di Imperia, ora il deposito è a rischio sicurezza

Il carrozziere Nitti Cersosimo è diventato custode di auto sequestrate dalle forze dell’ordine e per loro paga pure l’affitto

Imperia. La vicenda è kafkiana e impone da parte delle autorità una riflessione seria perché ora è anche a rischio la sicurezza. Sull’argine sinistro dell’Impero, da anni, esiste un cimitero delle auto. Proprio le autorità hanno affidato la custodia, suo malgrado al carrozziere imperiese Nitti Cersosimo.

Nei giorni scorsi in quel grande parcheggio che si affaccia sul torrente cittadino è stata segnalata la presenza di persone sospette che trafugavano materiale dalle auto e su un vecchio camper. Entrare in quel deposito di vecchie auto è piuttosto facile: basta scavalcare un cancello e il gioco è fatto. Il proprietario della carrozzeria è arrivato al limite della sopportazione di una storia burocratica incredibile. Le auto accatastate nel deposito che lui custodisce sono state sequestrate anni fa da polizia stradale carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, polizia giudiziaria e non possono essere rottamate.

I veicoli sono stati recuperati dal carrozziere quando era anche soccorso Aci e a lui affidati negli ultimi vent’anni proprio dalle forze dell’ordine dopo essere stati sequestrati. La legge gli impedisce di demolirli. I proprietari sono evaporati nel nulla. Prefettura, Provincia, Comune e via a seguire si accapigliano su chi deve intervenire e per fare cosa. Il carrozziere è esasperato: “Pago pure l’affitto, dove custodisco le carcasse! Soldi, tanti soldi e davvero non so più cosa fare”.

Una storia che è a dir poco surreale, degna della miglior tradizione burocratica italiana. Nitti Cersosimo, titolare della carrozzeria Cerauto, aveva recuperato le automobili che si guastano, quelle che vengono abbandonate lungo la strada, quelle sequestrate per conto delle forze dell’ordine. Nel suo deposito sul lungo argine del fiume Impero c’è un pezzetto di storia della motorizzazione internazionale: una Fiat Ritmo, una Ford Taunus, semisepolta dai rottami una Dyane 6, in cima alla catasta una A112, la giardinetta che faceva impazzire i neopatentati a metà degli anni Settanta.

A scorrere l’elenco dei motivi che hanno imposto la detenzione, il deposito sembra un carcere per autovetture di delinquenti, se ne capisce il motivo. Alla Sierra fermata nel 1994 mancava la copertura assicurativa. La Vespa smascherata il 31 marzo del 1986 aveva la “cilindrata modificata”, cioè il motore truccato. La Peugeot 205 “arrestata” il 13 agosto 1993 fu “forse comprata a Savona”, come riporta la nota di commento che trasuda sospetto e intuito investigativo.

Accanto ai veicoli ci sono i nomi dei guidatori, naturalmente, e così pure la targa o il telaio. E tuttavia Cersosimo ricorda come “non spettasse a me rintracciare il proprietario e intimargli di venire a riprendersi l’auto oppure la moto dopo aver chiuso i conti con la giustizia. Il mio lavoro era solo quello di recuperarle con il carroattrezzi quando effettuavo il soccorso Aci”.