La tragedia di Gabriele Sabattini a Sanremo, la madre: “L’assassino ricorre in appello e non conosco la data del processo”

13 aprile 2017 | 14:25
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La tragedia di Gabriele Sabattini a Sanremo, la madre: “L’assassino ricorre in appello e non conosco la data del processo”

L’appello della mamma del giovane che vorrebbe conoscere il giorno dell’udienza fissata per il processo a Genova

Sanremo. La sera del 25 luglio di due anni fa, un automobilista romeno residente ad Albenga, Dumitru Cojanu, travolse e uccise Gabriele Sabattini di appena 19 anni. Per quella tragedia il giudice del tribunale di Imperia Massimiliano Rainieri ha condannato l’uomo a tre anni e mezzo di reclusione.

A distanza di due anni, la madre del giovane, Simona, è tornata a parlare del caso anche durante la trasmissione “Chi l’ha visto” lanciando un appello e cercare di conoscere la verità sulla dinamica. “Questo assassino – dice la madre – è stato condannato a 5 anni ridotti a 3 anni e 6 mesi con il rito abbreviato, utilizzando il gratuito patrocinio (ovvero avvocati pagati da tutti noi). Ora ha fatto ricorso in appello ed io non posso nemmeno sapere quando ci sarà l’udienza poichè, dietro consiglio degli avvocati, non mi sono costituita parte civile e quindi il Tribunale di Genova non mi notificherà nulla ( la mia paura è che la pena già bassa venga ulteriormente ridotta)”.

Ed ecco l’appello della madre del ragazzo: “Io vorrei almeno partecipare come privata cittadina, ma non conosco la data. Qualcuno mi può aiutare a trovare la strada per conoscerla? Per ciò che riguarda la dinamica di quella sera (ci sono dubbi, tranne il fatto che la colpa è esclusivamente del conducente dell’auto) o qualunque informazione riguardi l’incidente o la persona che lo ha causato, se qualcuno volesse contattarmi privatamente il mio cellulare è 3397861981 e la mail simo.miw@gmail.com. Sono disperata come potete immaginare il mio Gabriele ha diritto ad avere giustizia e chi lo conosceva lo sa”.

Il diciannovenne Gabriele Sabattini (nella foto), morì davanti al capolinea RT di Sanremo, sull’Aurelia a La Brezza. Quella sera si stava recando a casa della fidanzata a bordo del suo scooter 125. Erano circa le 22.30 quando avvenne l’incidente e quella tragedia sconvolse tutta la città dei fiori. Il capo di imputazione per l’uomo era di omicidio colposo aggravato.

Dai rilievi condotti dalla polizia stradale coordinata dal vicequestore Gianfranco Crocco emerse che l’auto condotta dal romeno (a bordo con lui c’erano due sue connazionali) viaggiava a circa 100 chilometri orari, quando il limite in quel tratto di Aurelia era dei 50. Sottoposto all’alcoltest, poco dopo l’incidente, era emerso che il romeno guidava l’automobile in condizioni psicofisiche normali.