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Imperia, Risso “illustra” il bilancio e la minoranza attacca la Prefettura

19 aprile 2017 | 23:03
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Imperia, Risso “illustra” il bilancio e la minoranza attacca la Prefettura

Il consigliere comunale Fossati ha criticato l’operato dell’Ufficio territoriale del Governo per aver “ignorato” due lettere

Imperia. Presentato in consiglio comunale il bilancio preventivo gravato da minori trasferimenti da parte dello Stato e stretto nella morsa della “spending review”: le entrate tributarie sono già al massimo tanto che non è più possibile aumentare le aliquote. Per inciso l’assessore Risso ha sottolineato che “lo strumento contabile sarà poi votato in un prossimo consiglio comunale che sarà convocato a breve”. Quanto alla sua elaborazione l’assessore non ha nascosto le difficoltà: “Siamo stati costretti a tagliare dove è stato possibile tagliare pur dovendo garantire i servizi ai cittadini. Lo dico apertamente: non ci sono margini di manovra per poter operare. Situazione che pesa sulla comunità e condiziona fortemente le politiche di gestione dell’ente pubblico – ha sottolineato Risso – Incidono ancora i mutui accesi in precedenza. La quota che dovremmo pagare nel 2017 è di 3 milioni 280 mila euro, ma abbiamo provveduto a saldare i debiti pregressi. Un grande lavoro è stato svolto sulle società partecipate: abbiamo ceduto la quota della Società balneare imperiese e Go Imperia ha assunto maggiori funzioni assorbendo anche i servizi di Imperia Servizi proprio perché il Comune è orientato ad implementare gli incarichi affidati alla multiutility”.

Risso, nella sua presentazione, ha ricordato pure tre progetti che interessano il settore dei servizi sociali. “Siamo riusciti a reperire risorse dal ministero delle Politiche sociali che mira a combattere la povertà e il disagio sociale, poi quello di “famiglia al centro”  e anche in questo caso abbiamo intercettato risorse importanti, altri fondi sono arrivati per l’assistenza domiciliare. Ma – ha ricordato Risso –  soldi sono arrivati anche in altri settori che si sono impegnati per sopperire alla carenza di fondi disponibili”.

Poco prima il consigliere Giuseppe Fossati ha ricordato che “il bilancio non solo non è mai stato presentato, ma neppure approvato entro i termini previsti” sottolineando anche che in “prefettura sono state inviate due missive con richieste di chiarimenti” che però non sono arrivati. Fossati ha anticipato che rinuncerà al voto della pratica “mi assumo tutte le responsabilità del caso”. E si è accodata anche il consigliere Piera Poillucci (Forza Italia): “Un modo di fare che secondo noi non è corretto come scorretto è il comportamento della prefettura che non ha risposto a due nostre missive. Situazione inaccettabile dal punto di vista sia formale che sostanziale”.

Sereno, come il resto della giunta, di non incorrere in infrazioni o grane che possano comportare difficoltà all’amministrazione l’assessore Risso. “Piuttosto sono preoccupato perché i soldi che Imperia invia a Roma e tornano indietro sono in forma decisamente esigua. Si può ben capire che qualsiasi ente come il nostro faccia fatica ad assicurare i servizi essenziali ai cittadini con una manovra da parte delle amministrazioni fortemente limitata che ha creato grossi problemi per gli enti locali. E tutti i sindaci hanno le mani legate pur riconoscendo le aspettative dello Stato che chiede anche sacrifici enormi”, ha spiegato l’assessore.

Del bilancio, elaborato grazie all’impegno e spirito di partecipazione dagli uffici, sono stati resi noti solo i macro numeri che è gravato da tagli importanti: le entrate correnti tributarie ammontano a 31 milioni e 817 mila euro, contributi da Stato, Regione e altri enti 3 milioni e 466 mila, extra tributari e 9 milioni e 304 mila 743, permessi di costruire 450 mila. “Va ricordato che la crisi economica ha fatto crollare il settore edilizio”, ha detto Risso.  Per quanto riguarda i mutui, rispetto al 2013, quando da restituire al sistema creditizio, tra capitale e interessi, c’erano 40 milioni di euro, ora, dopo la rinegoziazione che ha permesso una spalmatura, la quota è calata attestandosi sui 30 milioni. Sul depuratore sono stati stanziati un milione e 700 mila euro. “Persiste il problema dei  crediti. Dall’Amat il Comune vanta 7 milioni di euro, mentre dal Ministero Grazia e Giustizia il credito ammonta a 2 milioni 380 mila euro”.