I volti e i luoghi dell’Italia in armi per il Centenario della Grande Guerra al Casinò di Sanremo

18 aprile 2017 | 17:28
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I volti e i luoghi dell’Italia in armi per il Centenario della Grande Guerra al Casinò di Sanremo

Sono intervenuti: il generale di Divisione Massimo Panizzi, vice comandante per il territorio del Comando truppe alpine, il professore Aldo A. Mola e il professore Pierpaolo Rivello, Procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione

Sanremo. Appuntamento con la Storia questo pomeriggio ai Martedì letterari del Casinò di Sanremo. Presso il Teatro dell’Opera ospiti illustri hanno ricordato il centenario della Prima Guerra Mondiale (1917-2017) rievocando i volti e i luoghi della grande e tragica vicenda dell’Italia in armi: il generale di Divisione Massimo Panizzi, vice comandante per il territorio del Comando truppe alpine, ha tenuto una relazione sull’impegno dell’Esercito italiano mentre il professore Aldo A. Mola si è soffermato sul rapporto fra il Governo e le forze armate. E’ intervenuto anche il professore Pierpaolo Rivello, Procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione.

“Il 28 giugno 1914 a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria e sua moglie Sophie vennero uccisi in un attentato per mano di Gavrilo Princip. Il mese dopo l’Austria dichiarò guerra alla Serbia”: questo il naturale incipit dell’incontro nonché di quel conflitto che infiammerà “l’Europa per quattro lunghi anni, sino all’11 novembre del 1918. Alla fine delle ostilità il bilancio delle perdite umane fu imponente: fra militari e civili, si dovettero contare circa sedici milioni di vittime e una ventina di milioni di feriti. Il conflitto mondiale ridisegnò la storia e la geografia europea con la fine dei quattro grandi imperi: quello russo, quello tedesco, quello austro-ungarico e quello ottomano. L’Italia entrò nel conflitto il 24 maggio del 1915 con la dichiarazione di guerra contro l’Austria-Ungheria, preceduta dalla rottura della Triplice Alleanza (con l’Austria-Ungheria e la Germania) e dopo la sigla del Patto di Londra, che la vide combattere accanto a Gran Bretagna e Francia nella Triplice Intesa”.

Mola: “La convergenza armoniosa tra Governo e forze armate nella Grande Guerra venne resa difficile dall’assetto istituzionale. In forza dello Statuto (art.5), il capo delle Forze Armate era il re. I ministri della Guerra e della Marina erano ministri “del re” e da lui nominati, spesso su sua stessa designazione, ma talora su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, che teneva conto del Parlamento, nel quale i militari erano numerosi (sia al Senato, sia alla Camera). Il Capo di Stato Maggiore era nominato, a scelta, dal Consiglio dei ministri e ne dipendeva. Aveva facoltà di proposta, non di decisione. Sempre in forza dello Statuto il re aveva il potere di dichiarare e proclamare guerra, anche senza approvazione preventiva del Parlamento. Morto improvvisamente il generale Alberto Pollio, Cadorna fu scelto e nominato con metodo inusitato proprio mentre iniziava la Conflagrazione europea (luglio 1914). Per concorrere alla sua rapida conclusione, propose (non richiesto) che l’Italia intervenisse in forze sul Reno, a fianco degli Imperi centrali, suoi alleati. Dal canto suo, il governo, presieduto da Antonio Salandra, pressoché digiuno di scienze militari, deliberò e proclamò la neutralità (1-2 agosto 1914). Il dissenso di quei giorni si proiettò sul seguito della storia”.

Alla conferenza erano presenti l’ingegnere Giancarlo Prestinoni, direttore generale del Casinò, Giovanna Negro, consigliera del Comune di Sanremo, e Maurizio Gatto, vicario del Prefetto di Imperia.

Il prossimo appuntamento dei Martedì Letterario si terrà il 2 maggio alle ore 16.30 presso il Teatro dell’Opera del Casinò, un incontro interconfessionale con Shaykh Abd al Wahid Pallavicini, presidente onorario della Comunità religiosa islamica italiana (Coreis), che presenta il libro:“Il nome di Dio nell’Islam” (Edizioni Messaggero Padova) con l’apporto di Padre Marco Tommaso Reali, docente di Teologia morale presso la facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna nonché direttore editoriale del progetto “Prosopon” per la casa editrice Aracne.