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Emergenza migranti, il prefetto di Imperia Silvana Tizzano: “Facciamo nostro il modello Avigliana”

21 aprile 2017 | 11:35
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Emergenza migranti, il prefetto di Imperia Silvana Tizzano: “Facciamo nostro il modello Avigliana”
Emergenza migranti, il prefetto di Imperia Silvana Tizzano: “Facciamo nostro il modello Avigliana”
Emergenza migranti, il prefetto di Imperia Silvana Tizzano: “Facciamo nostro il modello Avigliana”

L’appello lanciato agli amministratori comunali per gestire al meglio una emergenza che riguarda tutta la Riviera

Imperia.“Facciamo nostro il modello Avigliana”, il prefetto Silvana Tizzano ha convocato i sindaci della provincia di Imperia per incontrare Angelo Patrizio, il primo cittadino del Comune della Val Susa.  “Il protocollo “accoglienza diffusa” in Bassa Valle di Susa funziona ed ha già dato risultati positivi. Ad Avigliana è stato avviato un progetto per una migliore gestione comprensoriale dei profughi ospitati”. L’intesa prevede l’affidamento diretto della gestione dei profughi ai comuni, i quali individueranno l’ente gestore con una gara europea.

“Ho sempre cercato di risolvere i problemi insieme ai sindaci – ha sottolineato il prefetto – mai d’imperio e confido nella collaborazione dei comuni. Insieme dobbiamo e possiamo gestire al meglio questa emergenza. Ma i sindaci non possono non essere collaborativi. Non possiamo fare filosofia e discutere sui massimi sistemi. Dobbiamo dare delle risposte ed evitare il muro contro muro anche perchè viceversa sarò costretta a trovare soluzioni che poi non piacciono”.

Poco prima il sindaco di Avigliana ha spiegato che è possibile “trasformare un problema in una risorsa economica ed è su quello che dobbiamo confrontarci e superare ogni tipo di ostacolo”. “

I cittadini – ha aggiunto Patrizio – devono capire che l’accoglienza dei migranti è un tema strategico per tutti, al di là di come la si pensi. Non si può eludere: la pressione alle frontiere è enorme. E’ quindi nostro compito affrontare la questione gestendola al meglio, sia dal punto di vista economico sia sensibilizzando i cittadini”. In Valle di Susa, provincia di Torino, è partito un progetto innovativo di micro accoglienza di 112 richiedenti asilo che vede coinvolti direttamente – per la prima volta – gli enti locali nella progettazione e nella gestione, grazie a un accordo siglato tra la Prefettura di Torino e 20 comuni della Bassa Val di Susa.  Il progetto avrà scadenza a fine 2017 e per i Comuni aderenti non è previsto alcun investimento economico.

Di norma le prefetture emanano dei bandi per l’accoglienza riservati al Terzo Settore e agli albergatori. Ma gli “ostacoli” pare siano stati superati. L‘idea alla base del progetto è  stata quella di creare due centri servizi di accoglienza diffusa, dislocati in media e in bassa valle, dove verranno forniti la maggior parte dei servizi previsti vale a dire la consegna del pocket money, i contributi per cibo e igiene, la tutela socio sanitaria e legale, la mediazione culturale e infine l’orientamento e la formazione. I richiedenti asilo dovranno quindi spostarsi per ricevere i servizi capovolgendo quindi il concetto classico di erogazione singola sul posto. “Ad oggi abbiamo affittato sul territorio 28 alloggi in 18 Comuni dei 20 Comuni aderenti al protocollo. Ma si arriverà ad almeno 30 alloggi in affitto. Abbiamo ospitato ragazzi tra i 20 e i 25 anni, anche nuclei familiari e c’è già un bambino nato nella nostra grande famiglia”, hanno riferito gli amministratori comunali di Avigliana ospiti in Provincia. Attualmente I comuni aderenti non saranno interessati da ulteriori afflussi oltre quelli stabiliti nel protocollo. Avigliana ha ospitato fino a 12 persone, ed i comuni più piccoli da 8 a 2, per un totale di 112 persone in tutto il territorio interessato dal protocollo.

Questo patto è un salto di qualità – ha precisato il prefetto auspicando anche un effetto contagio anche nell’Imperiese –  perché inaugura un rapporto di collaborazione molto stretto fra Stato e Comuni ed è la dimostrazione che le amministrazioni locali non devono avere alcun timore, in quanto saranno loro a controllare l’ente gestore e a governare la situazione”. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Imperia Carlo Capacci: “Forse è bene chiarirlo una volta per tutte: il modello di distribuzione è già attivo. Abbiamo più di 200 migranti sul territorio imperiese. Quindi sono sereno di poter affermare che l’amministrazione comunale ha risposto in modo concreto alle richieste che erano state formulate”.