Elaborazione del lutto: le quattro fasi per superarlo
Ogni lutto e’ diverso, ma tutti sono accomunati da un processo di elaborazione con delle fasi che si susseguono
Il lutto e’ un sentimento di dolore che si prova per la perdita di una persona cara. L’esperienza psicologica del lutto e’ influenzata da diversi fattori come le circostanze della malattia, la modalità del decesso, elementi personali e relazionali come eta’, ruolo all’interno del nucleo famigliare, la qualità della relazione, tratti caratteriali del soggetto stesso. Ogni lutto e’ diverso ma tutti sono accomunati da un processo di elaborazione con delle fasi che si susseguono con la stessa sequenza, ma variandone la durata.
Il processo di elaborazione del lutto viene suddiviso in quattro fasi e consiste nel processo di rielaborazione emotiva dei significati, dei vissuti e dei processi sociali legati alla perdita dell’”oggetto relazionale”, ovvero della persona con la quale si era sviluppato un legame affettivo significativo, interrotto dal decesso. Considerando la perdita come una forma irreversibile di separazione, si vede la reazione di lutto come un caso particolare di angoscia da separazione.
Nella prima il soggetto manifesta uno stato di calma apparente determinata dalla negazione della realtà e dalla soppressione dell’emozione. E’ caratterizzata da una reazione iniziale di shock e di incredulità, seguita da emozioni più intense come l’angoscia, una sorta di anestesia, per cui la persona colpita dal lutto sembra non registrare la morte avvenuta in quanto l’evento risulta troppo doloroso.
Nella seconda fase si sperimenta la tendenza alla ricerca della persona amata, si tende a rimurginare in modo ossessivo sugli eventi che hanno condotto al distacco. Successivamente quando inizia la consapevolezza dell’inevitabilità del distacco subentra la rabbia per l’abbandono subito.
La terza fase comporta disorganizzazione: la perdita sottrae, insieme alla persona amata, il legame affettivo cui la persona abbandonata farebbe riferimento in un momento di bisogno. E’ proprio tale processo che provoca lo stato di disorganizzazione, per cui il soggetto si sente svuotato, senza punti di riferimento sicuri. Si manifesta un senso di disperazione e di apatia, con isolamento sociale, la mancanza di progettualità, disturbi del sonno e dell’alimentazione.
La quarta fase e’ caratterizzata dalla riorganizzazione e dall’accettazione: significa prendere atto di qualcosa che non si può modificare, che non si può far altro che accettare. Si evince un graduale recupero , rinnovamento delle relazioni sociali e degli interessi in varie attività, facendo riemergere la progettualità con una ridefinizione di se stesso e della realtà.
Il vissuto di lutto non rappresenta, di per se’, un fenomeno patologico e non implica sempre il ricorso ad un intervento psicoterapico. E’ possibile che la persona che ha subito un lutto rimuova il dolore legato alla perdita, congelando l’elaborazione del lutto, o che compaia una sintomatologia depressiva come una delle complicazioni più frequenti.
Attraverso un percorso di psicoterapia si porta il soggetto alla consapevolezza ed accettazione dell’irrimediabilità dell’accaduto con la riorganizzazione del se’ e della propria esistenza su nuove basi.
Dott.ssa Daniela Lazzarotti