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Educazione cinofila, come aiutare il cane a mantenere in forma la sua mente

24 aprile 2017 | 09:37
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Educazione cinofila, come aiutare il cane a mantenere in forma la sua mente

Un cane che ha sviluppato consapevolezza del corpo, autostima e sicurezza è capace di stare al nostro fianco nel mondo

Come l’uomo ha bisogno di mantenere la mente in uno stato vigile e attivo, anche il cane necessita di attività mentale per non finire annoiato o depresso e così via.

Le attività che proponiamo al cane sono contesti in cui lui ha diversi criteri da individuare, secondo cui poi stabilisce il vocabolario “cane-quello che vuole il mio proprietario umano”. Ad esempio, i nostri movimenti, il tono di voce, la prossemica e il nostro stato d’animo.

Ci siamo mai chiesti se il tipo di attività che proponiamo al nostro compagno di vita a 4 zampe sia funzionale al suo sviluppo/crescita/vita? I giochi ed esercizi che stimolano l’attività della mente hanno un alto costo di energia anche se a prima vista spesso può sembrare che non stia succedendo nulla. Pensare e risolvere problemi stanca molto, a seconda del carattere del cane, inoltre, i tempi saranno diversi per ognuno, per quanto riguarda lo svolgimento degli esercizi.

La cosa meravigliosa è osservare il cane che pensa, capisce cosa deve fare, risolve il problema/esercizio e lo sguardo cambia. L’autostima e la sicurezza in se stesso aumenta in stretta relazione al rapporto con il proprietario. Come possiamo aiutare il nostro cane quindi a mantenere in forma la sua mente?

Giocando insieme;

muovendoci assieme a lui (attività come passeggiate-escursioni-corse ecc.);

insegnando diversi comportamenti, parole ed esercizi nuovi (affina la comunicazione, l’intesa e il piacere di fare cose insieme al proprietario);

proponendo piccoli esercizi di problem solving (soluzione dei problemi);

esplorare ambienti nuovi e attività di ricerca;

fare insieme ginnastica ed esercizi a stretto contatto (insegna a muoversi con attenzione).

Il cane è un animale sociale, vuol  dire che ama relazionarsi con il suo gruppo-famiglia e fare cose insieme. La solitudine e l’isolamento sono delle vere e proprie sofferenze per lui e soprattutto per un cane che non ha ancora raggiunto un livello di sicurezza e autocontrollo tale da poter stare solo per un periodo di tempo (qualche ora). AndersHallgren ne L’educazione mentale del cane scrive: “Se voi non avete tempoper soddisfare le esigienze fondamentali di un cane (…)non dovreste avere un cane. E’ sbagliato tenere unanimale così sociale, intelligente e dipendente (dalgruppo) come il cane e lasciarlo da solo…”.

Un cane che ha sviluppato  le “doti mentali”, la consapevolezza del corpo, l’autostima e la sicurezza in sé, è capace di stare nel mondo affianco a noi senza nessun problema. Ricordiamoci che però sta a noi e solo noi, in quanto proprietari e leader, guidarlo in un percorso che sia adatto a coltivare il suo potenziale.

Dottoressa Marzia Massocco
http://evoluzionecinofila.blogspot.com
evoluzionecinofila@gmail.com
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Tel. 3406757102