Commercio ambulante: aumentano le bancarelle straniere e spesso irregolari

Roberto Benassi “Una situazione allarmante, che rischia di rompere un giocattolo finora abbastanza sano!”
“Una situazione allarmante, che rischia di rompere un giocattolo finora abbastanza sano!” così il presidente Confesercenti Ambulanti Anva, Roberto Benassi sui dati di Unioncamere che raccontano una Liguria ormai invasa da unmercato ambulante straniero e, come sostiene lo stesso Benassi “troppo spessonon in regola”. La statistica, calcolata sugli ultimi quattro anni, spiega come le bancarelle straniere stiano toccando quasi il 60% del totale delle imprese, con un aumento del 15,0% (+29,5% a livello nazionale), passando da 2.607 a 2.998 imprese. La quasi totalità delle imprese ambulanti in Liguria è costituita da imprese individuali, che ammontano a 4.875 (il 95,5% del totale) e di queste 2.982 sono straniere: la nazionalità più presente è il Marocco con 1.494 ambulanti, in aumento del 10,3% rispetto al 2012.
“A Ventimiglia le licenze regolarmente aperte sono 355. Impossibile invece capire il numero delle bancarelle irregolari. E proprio su questo tema, mentre Imperia sembra risparmiata, Ventimiglia e Sanremo stanno per morire soffocate da un mercato senza controllo” commenta ancora il presidente.
Una provincia, la nostra, che dunque accusa segni di sofferenza, avvalorati anche dal controcanto di un decremento delle licenze registrate (852) ad Imperia di 44 unità contro le 140 in più invece censite a Genova nel 2012 per un totale di 2.722 attività ambulanti, a Savona 732 (12 in più) e a La Spezia 797 (53 in più nel periodo). “Mentre a Sanremo la situazione è pressoché stabile, aVentimiglia parecchi posti sono stati resi al comune, anche a causa delle alte tariffe da pagare riguardo ai suoli pubblici e tasse locali (da una piccola indagine che avevamo realizzato al tempo del commissariamento cittadino, quella ventimigliese è l’esborso più alto d’Italia)” spiega poi il vicepresidente di Anva, Giuseppe Piccolo.
Con questi presupposti, gli italiani pare proprio che abbiano paura ad investire in un lavoro, quello ambulante, dalle caratteristiche e dai guadagni sempre meno stabili. “Certo è che se gli stranieri si buttano in questo settore – chiude Benassi – è anche perché trovano escamotage e agevolazioni per rimanere a galla”.