Come aiutare il nostro amico a quattro zampe a sviluppare il senso dell’olfatto

27 aprile 2017 | 09:13
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Come aiutare il nostro amico a quattro zampe a sviluppare il senso dell’olfatto

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Il fiuto è una dote naturale e a ogni cane deve essere concesso di sviluppare al meglio questa sua abilità. L’olfatto è il senso maggiormente sviluppato nel cane e gli permette di percepire le sostanze chimiche volatili nell’aria e di trasformarle, dopo essere state elaborate dal cervello, in odori.

L’organo olfattivo risiede nel naso e più precisamente è costituito dalla mucosa olfattiva, una superficie che riveste le cavità interne del tartufo e della canna nasale ricca di recettori olfattivi. Si presenta ripiegata su se stessa in modo che, in poco spazio, ci possa essere molta superficie a disposizione: solo per darvi qualche dato, nel cane misura dai 18 ai 150 cm cubi con 220 milioni di recettori olfattivi contro i 3 o 4 cm cubi e i 5 milioni di recettori presenti nelle nostre narici.

La comunicazione olfattiva tra cani è estremamente importante, perché è un sistema di riconoscimento tra individui (l’equivalente del nostro presentarci e stringerci la mano): per questo dobbiamo dare il tempo a un cane che non ci ha mai visto di fiutarci. I cani si annusano zone genitali, anali e padiglioni auricolari per trasmettersi informazioni: se sono maschi o femmine, che età hanno, lo stato riproduttivo (intero o sterilizzato), cosa hanno mangiato ecc. E lasciando il loro odore attraverso le marcaturedel territorio (le urine, le marcature verticali, le feci e la raspatura del terreno) lasciano dei ‘post-it’ odorosi con cui comunicano a chi passerà dopo di loro diverse informazioni su se stessi e sul proprio stato d’animo. Quest’ultimo in particolare viene captato attraverso il paraolfatto che permette agli animali di recepire particolari sostanze a noi sconosciute, i feromoni, attraverso l’organo vomeronasale, posto sopra il palato, tra la bocca e il naso: potrebbe essere definito come un percettore di una via di mezzo tra il gusto e l’olfatto. La produzione e secrezione di feromoni è del tutto involontaria e, una volta riconosciuti nell’ambiente, inducono nel cane modificazioni del comportamento quali appagamento, rilassamento o allarme.

Ci sono, infatti, diversi tipi di feromoni, che svolgono funzioni comunicative diverse ed è possibile, con un buon addestramento, insegnare al cane a discriminare un odore particolare da tutti gli altri, affinando così questa sua dote naturale e consentendogli di esercitare un’attività molto gratificante. Questo processo sta alla base della preparazione di alcuni cani ‘da lavoro’ come, per esempio, i cani da ricerca di persone o animali smarriti, di dispersi o cadaveri (sotto macerie o valanghe – li abbiamo visti impiegati negli scorsi mesi nelle zone terremotate e interessate da forti nevicate); i cani impiegati dall’esercito o dalle forze dell’ordine per la ricerca di esplosivi, lo sminamento di terreni di guerra e la ricerca di stupefacenti; o ancora i cani poliziotto, o più in generale icani da guardia e difesa (brevetti di utilità/difesa, mondioring e ring) che vengono addestrati a riconoscere il ‘nemico’ anche attraverso l’olfatto: attaccano solo nel caso in cui percepiscono l’odore di uno sconosciuto.

In ambito medico alcuni cani si sono dimostrati in grado di individuare patologie in atto, come i tumori, o individuare sostanze alle quali il proprietario è allergico. Va da sé che un ‘naso’ ben addestrato è fondamentale anche per la caccia e la ricerca dei tartufi. Una volta che il cane ha imparato a discriminare un odore, deve anche imparare a emettere un avviso efficace in caso di individuazione dello stesso, e ogni ricerca ha un segnale specifico: per esempio un cane che ricerca dispersi dopo un terremoto difficilmente potrà sedersi sulle macerie, e toccando/grattando può ferirsi, quindi verrà indirizzato all’abbaio. Questi segnali possono essere: abbaio, touch (un vero e proprio tocco effettuato con la zampa), seduto, terra, tornare dal conduttore,portare/riportare un oggetto. Ogni cane ha la sua segnalazione preferita, ed è la prima che usa quando sa dove si trova ciò che desidera (cibo o gioco), ma non può raggiungerlo.

Quali razze impiegare per questo tipo di ricerche? La scelta dipende molto dal tipo di lavoro in cui è impiegato il cane. Sulle macerie, per esempio, si è rilevata di enorme importanza la stazza più ancora che le specifiche capacità olfattive: sono preferiti cani agili e di stazza medio-grande quali Labrador, Golden Retriever e lupoidi. Per la ricerca di persone scomparse si preferiscono cani dolci e di razze considerate non troppo aggressive nell’immaginario comune o di taglia grossa, come per esempio Labrador, Golden Retriever o Breton. Nella ricerca olfattiva di malattie e nella segnalazione di attacchi epilettici sono stati preferiti i Barboncini o i Cavalier per le dimensioni e l’aspetto ‘piacevole’. Per altre ricerche vengono utilizzati sia cani di taglia grande che piccolissima. Non dimentichiamoci, infine, dei meticci anche provenienti dal canile che, se opportunamente socializzati e stimolati, possono svolgereegregiamente moltissimi tipi diricerca ed essere impiegati in modo fruttuoso. Facciamo sempre attenzione al benessere del nostro compagno: i cani possono lavorare solo per brevi periodi (parliamo di minuti), necessitano di lunghe pause, richiedono un addestramento lungo e specialistico, sono sensibili alle condizioni ambientali. Infine è indispensabile che ci sia un’ottima relazione con il conduttore.

A casa con fido.  Anche il nostro amico a quattro zampe ha un super naso, anche se non così addestrato. Senza scendere in ricerche troppo complicate, possiamo organizzare con lui un piccolo training per esaltare, e impiegare, in modo proficuo la dote forse più caratteristica del cane. Gli esercizi di olfatto possono essere eseguiti anche in casa, in cortile o al parco senza la necessità di strumenti particolari.

Seguire una pista. Scegliamo un posto tranquillo, senza stimoli che possano spaventare o intimorire il cane (es. un grande campo erboso in campagna). Evitiamo le giornate troppo ventose, che potrebbero mettere in difficoltà un cane alle prime armi e utilizziamo una pettorina a H e un guinzaglio d’addestramento, o una longhina, così che si senta più libero di muoversi. Posizioniamoci dando le spalle al vento, calpestiamo più volte il punto di partenza e trasciniamo i piedi per circa 10 passi lasciando cadere di volta in volta qualche bocconcino. Al termine della pista mettiamo un gioco del cane (pallina, corda, pupazzo, qualsiasi cosa che lui possa riconoscere come sua), poi torniamo verso di lui facendo attenzione a non calpestare nuovamente il tracciato. Prendiamo il cane al guinzaglio (che avremo lasciato a un compagno o legato a un albero), portiamolo all’inizio della pista e indichiamogliela con la mano. Lasciamo che la segua fino a trovare il suo gioco.

Insegnare una ricerca ‘a scovo’. Come per l’esercizio precedente scegliamo un posto tranquillo, ma questa volta il cane dovrà poter essere lasciato libero, quindi teniamo presente che quest’attività non può essere fatta se prima non abbiamo ben lavorato sul richiamo. Soprattutto ora che siamo in primavera, e che la natura è ricca di odori interessanti che potrebbero distrarre il nostro amico. Nascondiamo il gioco preferito del nostro cane, oppure dei bocconcini: la prima volta mostriamoci nel compiere l’atto. Più il cane diventa bravo, più renderemo la ricerca complessa, fino ad arrivare a non fargli vedere assolutamente nulla di quello che facciamo e dandogli solo il comando di cerca. Se siamo almeno in due possiamo anche giocare a nascondino: l’amico terrà il cane al guinzaglio fin quando noi non ci nasconderemo e quando saremo pronti al ‘cerca’ il nostro quattro zampe dovrà venire a trovarci. Infine fatevi sempre aiutare da un buon educatore: anche poche lezioni non potranno che aiutarvi a migliorare la relazione con il vostro amico. Questi esercizi possono essere fatti da qualsiasi cane, giovane, anziano, di razza, meticcio: trarranno tutti giovamento da questi giochi, le modalità di esecuzione saranno sicuramente diverse, ma la sensazione di appagamento sarà motivante ed eccitante per tutti.

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