Campo Sclavi non a norma e rischio partite a porte chiuse, l’ennesimo grido d’allarme dell’Argentina al Comune di Taggia

21 aprile 2017 | 16:39
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Campo Sclavi non a norma e rischio partite a porte chiuse, l’ennesimo grido d’allarme dell’Argentina al Comune di Taggia

Fino ad ora tutti gli appelli sono caduti nel vuoto

Taggia. Due giocatori convocati nella rappresentativa della nazionale di Serie D al prestigioso Torneo internazionale di Viareggio. Duecento ragazzini che stanno ottenendo risultati eccellenti nei vari campionati con un obiettivo importante: far crescere e valorizzare i giovani del comprensorio. Il vivaio dell’Argentina Calcio cresce e si fa onore, ma l’impianto sportivo Ezio Sclavi dove giocano insieme ai loro compagni di squadra non è a norma. Un grido d’allarme che finora è caduto nel vuoto quello lanciato dalla dirigenza rossonera.

Lo hanno scritto nero su bianco in una lettera di due facciate spedita al sindaco Vincenzo Genduso e al suo vice Mario Manni. La storia si ripete, ma ora urge trovare una soluzione. “Lo Scalvi necessita di urgenti lavori di adeguamento e messa a norma”, scrive la società. Non basta? Ecco l’ultimatum. “La Federazione non è più disposta a rilasciare deroghe e il rischio di giocare a porte chiuse e o in altre strutture si fa sempre più concreta”. E la società rossonera non se la sente di formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato. “Si richiedono garanzie e programmi sull’esecuzione delle opere necessarie per ottenere l’agibilità del campo Sclavi”. Nulla è perduto perché la stessa società ora si aspetta “un sollecito riscontro”.