Borgomaro: anziano morì dopo una caduta nella casa di riposo, otto assoluzioni

Borgomaro. Non vi sono responsabili per la morte di un pensionato ottantenne che era ospite della casa di riposo Orengo-Demora di Borgomaro. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari Massimiliano Botti accogliendo la tesi del pm Lorenzo Fornace e degli avvocati difensori degli otto indagati. Erano accusati di omicidio colposo i responsabili amministrativi, il direttore dei lavori e i membri della commissione tecnica che era stata istituita per la verifica dei requisiti per l’accreditamento come residenza protetta del centro per anziani della Valle del Maro. In questo procedimento che si è chiuso davanti al gup del tribunale di Imperia erano difesi dai legali Carlo Fossati, Stefania Uva, Vincenzo Icardi, Maurizio Boeri, Massimo Botta, Alessandro Mager, Ingrid Mamino e Ambrogio Viale.

Tre anni dopo la tragedia, accaduta il 3 settembre, finisce in archivio una vicenda che aveva visto impegnati gli agenti della squadra mobile della questura di Imperia. I poliziotti dovevano accertare l’eventuale responsabilità degli indagati e soprattutto chiarire se vi fosse un nesso causale tra la caduta dalla ringhiera di un terrapieno sovrastante il giardino della sala refettorio e la morte del pensionato che era ospite della struttura. I difensori si erano avvalsi dei tecnici dello studio Cipriani di Imperia e del professor Palumbo per chiarire la totale estraneità nella vicenda degli indaganti. Impiegando software e altre strumentazioni tecniche aveva ricostruito al computer la caduta dal balcone dell’anziano utilizzando anche un manichino. Il giudice aveva affidato l’incarico all’ingegner Sartini e professor Molinelli.

L’anziano tra l’altro non era deceduto sul colpo, ma dopo qualche ora all’ospedale. Ora, a quattro anni di distanza, dai fatti, il giudice Botti ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria assolvendo tutti gli imputati dall’accusa di omicidio.