Il 25 aprile a Bordighera, sindaco Pallanca: “Combattiamo per la legalità, contro la corruzione e le mafie”

Senatrice Albano: “La Restistenza non è finita il 25 aprile del 1945, ma continua, ci accompagna sempre con forme diverse e stessi valori”
Bordighera. Anche la città delle palme ha celebrato, con un corteo partito dal Palazzo del Parco che si è concluso nel centro storico, la ricorrenza del 25 aprile, che ricorda la liberazione dal nazifascismo.
Nel tradizionale discorso presso il cippo dei partigiani in pineta, il sindaco Giacomo Pallanca si è rivolto in particolare ai ragazzi e ai bambini presenti: “Questo giorno è per voi e per il vostro futuro”, ha esordito, “Il 25 aprile celebra un sentimento di libertà che è diventato caposaldo della nostra storia e della nostra identità. L’Italia, dopo una guerra fratricida, è riuscita a riscattarsi, unendo le proprie forze a quelle dei nostri fratelli europei, iniziando così il percorso che ha portato all’avvio dell’Europa unita. Un percorso che vede tutti noi chiamati ancora a sviluppare e a difendere i principi dei padri fondatori, nel rispetto delle migliaia di uomini, donne e ragazzi che hanno sacrificato la propria vita. La democrazia, al pari della libertà, deve essere difesa quotidianamente, ponendo al centro delle nostre azioni i valori imprescindibili che hanno guidato i padri della nostra Costituzione. Il patrimonio di pensiero che ci è stato consegnato, nonostante i mutamenti epocali, dobbiamo essere capaci di trasmetterlo alle generazioni future. Cultura, intelligenza, coscienza civile, sono parti essenziali di una società attenta ai cambiamenti. Coltivare uno spirito critico è condizione minima e necessaria affinché lo sviluppo della nostra nazioni non incorra negli errori del passato”.
E ancora: “Il 25 aprile oggi è una festa soprattutto per i ragazzi e i bambini, è la festa per la libertà di tutti: battersi per un mondo migliore è possibile, giusto e doveroso. La storia della Resistenza ha visto discussioni accese sull’eredità politica, sulle violenze degli anni della guerra e di quelli immediatamente successivi. E’ un dovere civico e morale che la ricerca storica continui, che mostri le verità nascoste eventualmente, che offra interpretazioni sempre più ricche e sfidanti: guai a porre vincoli anche solo di opportunità alla libertà di ricerca. Molti eroi hanno dato la vita per la nostra libertà: uomini comuni, militari, ragazzi che hanno lasciato gli studi per salire in montagna, nelle pianure e nelle città. Le donne che hanno combattuto consapevoli dei pericoli ma disposte a sacrificare la loro vita per un bene collettivo: la libertà. Con loro dobbiamo ricordare gli eroi quotidiani che salvarono le vite, che diedero rifugio ad ebrei, perseguitati politici, militari di altre nazioni, che si prestarono a compiti di cura e di supporto”.
Un momento del corteo
“La nostra Costituzione”, ha aggiunto il sindaco, “Deve essere lo stimolo costante per superare i nostri limiti che minano ancora il futuro della nostra nazione. Il valore della Resistenza e della Liberazione risiede anche nel frutto che ha generato: guai limitare la nostra Costituzione ad un mero elenco di norme, essa è la garanzia più forte per i cittadini ed ogni cittadino deve adoperarsi nella sua applicazione. Il 25 aprile ci ricorda la libertà conquistata ma deve essere compito delle istituzioni di ogni grado difenderla, impegnandosi con voi ragazzi senza vergogna, senza filtri, affinché non si creino i presupposti che possono portare a nuove divisioni. Oggi più che mai combattiamo la nostra lotta per la legalità, contro la corruzione, contro le mafie e tutte le organizzazioni criminali: è la nostra guerra di Liberazione. Uniti, insieme e partecipi potremo vincere per il futuro dei nostri ragazzi e della nostra patria. Viva la Costituzione, viva la Repubblica, viva l’Italia”.
“ Non ricordiamo solo quanto è accaduto il 25 aprile del 1945”, ha dichiarato la senatrice della Repubblica Donatella Albano (Pd), cittadina di Bordighera, “Ma rinnoviamo il nostro impegno a far sì che il sacrificio, la vita e le azioni dei moltissimi impegnati contro il nazifascismo ci siano di sprone nella nostra vita quotidiana. Che cosa li ha spinti a rischiare tutto? Perché hanno affrontato spesso una morte orribile? Perché sentivano nel profondo del loro cuore che era giusto così, che era giusto lottare, perché una vita senza libertà non è degna di essere vissuta. Ogni giorno possiamo essere messi davanti alla scelta di seguire alti valori morali oppure voltarci dall’altra parte. La Restistenza non è finita il 25 aprile del 1945, ma continua, ci accompagna sempre con forme diverse e stessi valori. Nei momenti di maggiore sconforto in cui la paura di non saper fronteggiare le sfide che ci porta la contemporaneità fa si che si ceda a sentimenti xenofobi, atteggiamenti di chiusura. Dobbiamo avere bene a mente quella specie di bussola morale che ha guidato le azioni dei partigiani, fare quello che è giusto, quello che vorremmo fosse fatto per noi. Creare le condizioni per il mondo in cui vogliamo vivere: ora e sempre Resistenza”.