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Al Duomo di Imperia la “Calata della Croce” col vescovo Guglielmo Borghetti

14 aprile 2017 | 18:03
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Al Duomo di Imperia la “Calata della Croce” col vescovo Guglielmo Borghetti
Al Duomo di Imperia la “Calata della Croce” col vescovo Guglielmo Borghetti
Al Duomo di Imperia la “Calata della Croce” col vescovo Guglielmo Borghetti
Al Duomo di Imperia la “Calata della Croce” col vescovo Guglielmo Borghetti

Un momento spirituale che ogni anno richiama centinaia di fedeli nella concattedrale di San Maurizio

Imperia. Il vescovo della Diocesi di Albenga e Imperia Guglielmo Borghetti, insieme al parroco don Lucio Fabbris e al suo vice don Alberto Casella hanno celebrato oggi pomeriggio alla Basilica di San Maurizio la tradizionale cerimonia della “Calata dalla Croce”.
Un momento di preghiera e di unione per tutta la comunità parrocchiale portorina che ha visto la partecipazione anche delle Confraternite.

La rappresentazione di Cristo nel momento in cui viene deposto dalla Croce è una cerimonia che ogni anno richiama centinaia di fedeli. Una tradizione che affonda le sue origini nel XVII secolo e dal XVIII secolo è affidata ai Confratelli della Confraternita della Santissima Trinità che hanno la loro sede nel Santuario di Santa Croce al Monte Calvario.

E così anche oggi, nella Concattedrale di san Maurizio, a Imperia, è stato celebrato questo evento, subito dopo l’azione liturgica del Venerdì santo, durante la quale le Confraternite di San Pietro e Santa Caterina hanno ripetuto i canti della Passione del Signore, già eseguiti la sera prima durante la visita ai Sepolcri. Saliti sull’altare maggiore, trasformato in un Monte Calvario, i confratelli della Confraternita della Santissima Trinità hanno collocato tre croci, con al centro Cristo morto.

In penombra e nell’assoluto silenzio, hanno tolto «dalla statua del Signore gli oggetti della Passione», dalla scritta alla corona di spine, schiodano e staccano Gesù dalla Croce, con un rito suggestivo e commovente, che, per la sua dimensione formale e lo spirito di una pregnante interiorità, raggiunge le sensibilità religiose dei fedeli, toccando le corde che conducono alla contemplazione e alla preghiera. Al termine, il clero, insieme alle confraternite, escono in processione sulla piazza, con gli oggetti della Passione, la statua del Cristo Morto sotto un baldacchino nero e una copia della Sindone di Torino, risalente al 1676.