Agguato di Taggia, telecamere e conoscenti per stringere il cerchio sul killer di Barillari

25 aprile 2017 | 13:29
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Agguato di Taggia, telecamere e conoscenti per stringere il cerchio sul killer di Barillari

Il ferito è tenuto sotto stretta osservazione dall’équipe medica del dottor Giorgio Barabino

Taggia. C’è un nome che circola da un paio di giorni in città e sul quale i carabinieri hanno concentrato la loro attività investigativa coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Barbara Bresci. I contatti tra inquirenti e magistrato sono continui per arrivare ad una rapida conclusione del tentato omicidio di Taggia. Per arrivare ad una soluzione del caso si lavora sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, ma anche ricostruendo con attenzione le frequentazioni del trentatreenne Alessio Barillari ora in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Corona diretto dal dottor Giorgio Barabino.

I due colpi di fucile sono stati esplosi a distanza ravvicinata. La rosa di pallini  lo ha raggiunto ad una spalla, quindi ha perforato un polmone, il rene e il fegato. Un agguato accaduto sabato sera mentre Barillari si trovava con una donna nella sua abitazione di via Campo Marzio 4/b, nel centro storico di Taggia. Pure lui è stata ascoltata dai militari. Fondamentale anche la sua versione offerta agli inquirenti.

Chi ha sparato di certo conosceva l’uomo ora tenuto sotto stretta osservazione dai medici del nosocomio pietrese. La pista più accreditata sulla quale stanno lavorando gli inquirenti di Sanremo e Taggia è che l’agguato sia riconducibile ad un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di droga. Non viene comunque esclusa l’ipotesi di un agguato per motivi passionali.  Per mettere in ordine tutti i tasselli di questo puzzle investigativo gli 007 dell’Arma scavano nel passato, tra le conoscenze e le frequentazioni di Barillari. Preso in esame anche il cellulare della vittima dell’agguato nella speranza di chiudere il cerchio di una vicenda che ha scosso la comunità di Taggia.  Un nome, quello di Barillari, non nuovo alle forze dell’ordine: solo tre anni fa era stato arrestato perché coinvolto in un’operazione su un traffico di anabolizzanti e droga.  Tanti i messaggi lasciati sulla bacheca di Facebook del trentatreenne che sperano in una rapida guarigione dopo quello che è accaduto nei giorni scorsi.