A Imperia più del 35% di acqua erogata è sprecata, 245 i litri consumati al giorno

Lo dice l’Istat che, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, ha divulgato un quadro di sintesi sulle risorse idriche nazionali
Imperia. Oltre il 35% dei volumi immessi nella rete idrica: è la percentuale delle perdite totali di acqua nel capoluogo di provincia. Lo dice l’Istat che, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, celebrata lo scorso 22 marzo, ha divulgato un quadro di sintesi sulle risorse idriche nazionali.
In particolare, secondo l’Istituto nazionale di statica ogni italiano consuma in media 89,3 metri cubi di acqua potabile, ossia 245 litri al giorno. Il 51% dell’acqua consumata è impiegata per l’irrigazione, il 21% per l’industria, il 20% per l’uso civile, il 5% per la fornitura energetica e il 3% per l’allevamento degli animali. Ogni famiglia, spende mensilmente circa 10 euro per l’acquisto di acqua minerale e circa 13 euro per la fornitura di acqua domestica. Su cento nuclei familiari, nel 2016 il 29,9 non si è fidato di bere l’acqua del rubinetto, contro il 40,1% del 2012. È calato anche il numero di quelli che lamentano irregolarità nell’erogazione di acqua: se nel 2012 erano 14,4, lo scorso anno sono state il 9,4%.
A livello nazionale, il volume totale delle perdite idriche nelle reti dei comuni capoluogo di provincia, ottenuto sottraendo i volumi erogati autorizzati a quelli immessi in rete, è di circa 1 miliardo di metri cubici (2015), corrispondenti a una dispersione al giorno maggiore di 2,5 milioni metri cubici di acqua a uso potabile. Le perdite idriche più elevate sono state registrate a Frosinone (71,90%), Tempio Pausania (68,60%) e Campobasso (67,20%). Le più basse invece a Macerata (6,60%), Foggia (8,00%) e Udine (9,40%).
A livello regionale, la dispersione di acqua, quindi il rapporto percentuale tra il volume totale disperso e il volume complessivamente immesso nella rete, supera il 20%. Nello specifico: 36,00 a La Spezia; 35,8% a Imperia; 25,20% a Savona e 23,90% a Genova.