Ventimiglia, sindaco Ioculano ospite su Raidue a “Nemo”: “Ragazzi, provate ad abbattere il confine”

23 marzo 2017 | 23:31
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Ventimiglia, sindaco Ioculano ospite su Raidue a “Nemo”: “Ragazzi, provate ad abbattere il confine”
Ventimiglia, sindaco Ioculano ospite su Raidue a “Nemo”: “Ragazzi, provate ad abbattere il confine”
Ventimiglia, sindaco Ioculano ospite su Raidue a “Nemo”: “Ragazzi, provate ad abbattere il confine”

Il sindaco ha parlato del confine, dell’emergenza migranti e della sua passione per la politica

Ventimiglia. Il sindaco Enrico Ioculano è stato ospite alla tredicesima puntata della trasmissione “Nemo” in onda su Rai Due e condotta da Enrico Lucci e Valentina Petrini. Nel corso della serata si è parlato di immigrazione e confini, da difendere o da abbattere. Di seguito il discorso integrale del sindaco:

“Il confine ha il suo fascino, il confine incute sì timore però è qualcosa di più: è tangibile e allo stesso momento è indefinito”, ha esordito Ioculano, “Io arrivo da una città di confine. Sono stato eletto a Ventimiglia nel 2014 all’età di 28 anni e ha rappresentato una sfida, il confine. Ognuno di noi ha dei confini dentro e dei confini fuori e la sfida era quella di vincere in una città che era stata da poco sciolta per infiltrazione mafiosa. E siamo riusciti a farlo grazie all’aiuto di tanti ragazzi giovani che hanno voluto metterci la faccia, che hanno voluto provare a superare quello che era il loro di confine. Ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti ad espugnare una roccaforte del centro-destra. Benissimo. Ci siamo trovati subito dopo davanti ad un’altra sfida, quella di riuscire a gestire un fenomeno epocale come è stata e com’è l’immigrazione tutt’oggi, quindi centinaia e centinaia di persone che provavano a superare il loro confine”.

“Questa sfida, questa gestione la stiamo portando avanti e va avanti tutt’ora grazie agli sforzi di tanti ventimigliesi, di tante associazioni, del supporto delle forze dell’ordine in una situazione particolare in cui l’Europa è inerte di fronte a questo problema”, ha aggiunto il sindaco di Ventimiglia, “Lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto con coraggio e guardate che quando ci si trova di fronte a queste situazioni bisogna tirar fuori tutto se stesso e spesso e volentieri un amministratore si trova da solo, come da solo mi sono trovato io, da solo di fronte alla mia coscienza quando devi firmare un’ordinanza di sgombero e sai che di fronte hai dei poveri disgraziati. Oppure perché ti trovi a dover mantenere un equilibrio tra le giuste esigenze di una città commerciale e turistica e dall’altra parte le necessità di chi scappa da una guerra, di chi scappa dalla fame e a cui devi dare accoglienza e una prima assistenza”.

“E questo com’è che lo fai? Lo fai pensando a quel legame forte che c’è con la tua città, con il tuo territorio, con la tua gente. E’ sufficiente? No. Io ho qualcosa in più, forse. E’ una passione che porto avanti da quando sono ragazzino verso la politica. A tre giorni ero alle feste dell’Unità e poi una famiglia di militanti nel partito comunista, la sinistra giovanile. Una vita dedicata a quello, poi fai il sindaco e ti trovi in questa situazione e devi dare tutto te stesso. E’ questa la prova: questo è stato superare il mio confine. Allora l’invito che faccio è un appello alla mia generazione, alle generazioni più giovani della mia, ed è quello di provarci, di mettere tutti se stessi e di essere cittadini attivi, non come quelli che abbiamo visto (Ioculano fa riferimento al servizio su cittadini americani che hanno creato un’organizzazione paramilitare per difendere confine con il Messico, n.d.a.) per abbattere il confine che oggi mi preoccupa di più: quello dell’indifferenza”.