“Spolpato” dai reati il processo sulle discariche di inerti in Valle Arroscia

La sentenza prevista per giugno
Imperia. Sette anni dopo le clamorose indagini condotte dalla guardia di finanza il processo relativo alle discariche di inerti in Valle Arroscia è stato spolpato di diversi capi di imputazione.
In quattro sono finiti sotto processo davanti al collegio presieduto dal giudice Donatella Aschero: l’ex Segretario Comunale di Pieve di Teco Alberto Marino. Ma a giudizio sono finiti anche Rodolfo Lengueglia, Franco Ardissone. Molto reati che erano stati contestati dal pm Alessandro Bogliolo sono stati prescritti, come l’abuso d’ufficio, la truffa e altri relativi a violazioni che riguardano la materia ambientale. Per Marco Savini invece il processo resta ancora aperto. Deve rispondere di truffa e falso e l’udienza in questo caso è stata aggiornata a maggio con probabile lettura della sentenza il mese successivo.
Secondo quanto accertato dall’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, sarebbero stati smaltiti abusivamente, nelle discariche, oltre centomila metri cubi di materiale oltre a quello che sarebbe dovuto derivare dai lavori di scavo dalla galleria per la costruzione della Statale 28.
L’inchiesta era partita nel 2010 coordinata dal maggiore della guardia di finanza Marco Sandri. Le Fiamme Gialle avevano effettuato diversi blitz negli uffici comunali di Pieve di Teco e Pontedassio, oltre alla sede della Provincia.