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Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”

19 marzo 2017 | 10:41
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Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”
Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”
Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”
Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”
Sanremo: commemorazione Caduti Devachan, consigliere Negro: “Trasmettiamo ai giovani i valori di pace, libertà e rispetto”

Questa mattina l’ Anpi ha ricordato gli uomini che, all’alba del 5 marzo 1945, vennero fucilati senza alcun processo nei giardini del Castello

Sanremo. Questa mattina la sezione Anpi “G.Cristiano Pesavento” di Sanremo ha ricordato, presso la lapide che riporta i loro nomi, i Caduti del Castello Devachan. Francesco Foca (Bà); Francesco Bergonzo (Italo); Renato Dardanelli (Lucia); Carmelo Genova (Radio); Luigi Anfossi (Lio); Enrico Poggi (Sparviero); Antonio Palmissano (Burba); Guido Bendinelli (Toscano); Francesco Lanteri (Cecò); Emilio Cesarone (Anguilla); Secondo Lanteri (Carlo); Luigi Ricagno (Alba); Beniamino Miliani (Miliano) e Riccardo Scarpari (Foca): ecco gli uomini che, all’alba del 5 marzo 1945, vennero fucilati senza alcun processo nei giardini del Castello.

Secondo le testimonianze storiche, alle informazioni estorte a due prigionieri catturati durante il rastrellamento dell’11 febbraio 1945, reparti di tedeschi e fascisti erano tornati nella zona di Beusi, sopra Taggia, dove c’era un casone in cui il comando partigiano si riuniva, e il 18 febbraio sorpresero gran parte dei garibaldini del III battaglione Queirolo: i bersaglieri fascisti catturarono Miliani, Ricagno, Dardanelli, Palmisano e Bergonzo; i tedeschi catturarono Lanteri Secondo, Lanteri Francesco, Genova, Cesarone, Foca, Poggi, Anfossi, Scarpari e Bendinelli. Imprigionati e duramente torturati, senza aver subito alcun processo, essi vennero passati per le armi nei giardini del Castello Devachan, sede delle SS: anche i due che pensavano di salvarsi avendo fatto la spia, vennero fucilati ugualmente e finirono nella fossa comune insieme ai partigiani. I loro corpi vennero portati poi con il camion della spazzatura al cimitero ed infine riconsegnati ai famigliari.

In rappresentanza del sindaco Alberto Biancheri, alla cerimonia di commemorazione era presente la consigliera Giovanni Negro, che ha commentato: “Oggi ricordiamo azioni orribili, causa della morte di uomini innocenti che hanno perso la vita in nome della libertà. Purtroppo la nostra storia è composta anche da questi avvenimenti dolorosi, il cui ricordo deve essere mantenuto sempre vivo, cercando di trasmetterlo ai giovani insieme ai valori di pace, libertà e rispetto. Oggi è la festa di tutti i papà, quindi mi sembra doveroso ricordare anche quei padri che hanno combattuto in nome di questi stessi valori e sono morti per loro”.

Alla cerimonia sono intervenuti anche Gustavo Ottolenghi e Franco D’Imporzano, rispettivamente vice presidente e consigliere del direttivo ANPI di Sanremo.