Quattordici immigrati arrivati a San Bartolomeo, il Comune insorge: “Stato assente”
Una lettera arrivata in Municipio dalla Prefettura quando ormai i “giochi erano fatti”
San Bartolomeo al Mare. Quattordici migranti sono arrivati all’alba dopo un lungo viaggio a San Bartolomeo al Mare ad insaputa del sindaco Valerio Urso. “Abbiamo ricevuto una missiva dalla prefettura alle 11 di questa mattina. Ci hanno detto che è stato individuato un edificio di un privato cittadino alla periferia della città in via dei Gunbi, poco oltre il viadotto. La cooperativa Jobel ha sistemato lì i migranti – dice Valerio Urso – Di loro non sappiamo praticamente nulla: la provenienza, i profili igienico-sanitari. Insomma il Ministero avrebbe dovuto avvisarci prima. Tra l’altro questo Comune non è pronto ad ospitare i migranti o meglio a gestire i flussi migratori e lo avevamo detto più volte anche la settimana scorsa alla riunione dell’Anci”. Urso ricorda che il Golfo Dianese all’unisono ha consegnato proprio in quella occasione un documento dove i sindaci (ad esclusione di Cervo) “non siamo pronti ad accogliere i migranti e lo Stato non può continuare ad essere silente”.
I 14 migranti sono arrivati da Pozzallo alle 5 di questa mattina. Il sindaco Urso, insieme al comandante della polizia municipale e all’assessore Fedozzi, hanno effettuato un sopralluogo nell’edificio dove abitano anche persone anziani. “Credevano di sognare quando hanno visto tutte quelle persone entrare dal cancello di casa. Ma purtroppo per loro era tutto vero”.
Ancora Urso: ” Sono molto offeso per il modo con cui questa vicenda è stata gestita, scavalcando completamente le Autorità locali. Un modo che ci delegittima e che rischia di compromettere i buoni risultati, in termini di presenze turistiche, che siamo riusciti ad avere nel 2016 e che i primi due mesi del 2017 stanno abbondantemente confermando. E’ un errore gravissimo sottovalutare l’impatto economico di azioni di questo tipo, sono spallate terrificanti che non so se riusciremo a sopportare. E’ anche totalmente impensabile dover gestire, nel corso di una stessa giornata, il pianto di una famiglia che chiede di essere aiutata perché in gravi difficoltà economiche con il rischio di non aver un tetto sotto il quale dormire, e contemporaneamente sapere che lo Stato Italiano spende 35 euro al giorno a persona per 14 sconosciuti affinché occupino un immobile. Come Sindaco e come cittadino sono scandalizzato”.
Il sindaco Urso ha un diavolo per capello ma cerca di non alzare i toni cercando laddove è ancora possibile una soluzione:” Non sottostiamo ad alcuna regola che ci viene imposta dall’alto. Nella vicina Ventimiglia lo abbiamo visto tutto la situazione è diventata esplosiva e ingestibile. Per risolvere un caso così delicato come i migranti occorre aprire dei tavoli di confronto e che lo Stato faccia la sua parte. Non può restare in silenzio e questo piccolo Comune di provincia ha già tanti problemi da risolvere: ogni giorno alla porta del Comune bussano famiglie che non sanno come mangiare, come pagare le bollette. Famiglie in affanno che chiedono aiuto e non sappiamo come soddisfare le richieste che sono continue”. Urso ha invocato un incontro urgente col prefetto Silvana Tizzano “per poter elaborare un adeguato protocollo di gestione”.
E il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, arrivato in Comune a San Bartolomeo, difende il collega Urso. “E’ una migrazione incontrollata, delle peggiori – sottolinea Chiappori – Ma non siamo disposti a subire dall’alto delle decisioni che alla fine distruggono culture, tradizioni ed economia del territorio. Sono persone che non sono capaci a fare nulla e non stupiamoci se li vedremo in giro a bighellonare per le strade del Golfo Dianese. Non biasimo il Prefetto perché fa il suo mestiere. Il nostro è quello di non accettare tutto questo. E’ inutile che un giorno veniamo convocati per fare riunioni per determinare la gestione dei flussi turistici e il giorno dopo ci ritroviamo a gestire i flussi dei migranti. E’ inaccettabile. Qualcuno dovrà pagare. Quando tutto questo sarà finito faremo i conti delle mancate presenza turistiche e faremo una class action per recuperare quanto ci avranno fatto perdere”.