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Per la dop della Taggiasca la parola ora passa al ministero per le Politiche Agricole

9 marzo 2017 | 19:58
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Per la dop della Taggiasca la parola ora passa al ministero per le Politiche Agricole

Si dovrà capire anche quale sarà l’impatto sul territorio e la posizione del tessuto commerciale

Imperia. Buone notizie la Taggiasca Dop.  Il comitato promotore presieduto da Roberto De Andreis ha avviato ufficialmente l’iter per cercare di ottenere il riconoscimento della Dop, inviando via posta certificata la relativa richiesta di registrazione al ministero per le Politiche agricole e alla Regione.

L’invio è avvenuto nei giorni scorsi e insieme alla richiesta sono stati allegati lo statuto del Comitato, le firme delle 1.251 aziende che lo compongono e che rappresentano circa 2.400 ettari di terreno olivato nelle province di Imperia e Savona e una bozza di quello che dovrà essere il disciplinare della nuova Dop nel caso la richiesta venisse accolta. Al momento non c’è nessuna istanza per quanto riguarda la cancellazione della Taggiasca dal registro delle cultivar e la sua sostituzione con a discussa oliva Giuggiolina. Questo sarà infatti eventualmente un passaggio successivo conseguente al riconoscimento della Dop per la Taggiasca.

In seguito si dovrà capire anche quale sarà l’impatto sul territorio e la posizione del tessuto commerciale. Il comitato contro la Giuggiolina e quindi contro questo tipo di Dop aveva raccolto circa 700 firme a sostegno della propria tesi. Il comitato promotore della Dop Taggiasca invece può contare anche sul sostegno di Cia, Coldiretti e Confagricoltura a livello regionale, Confindustria Imperia, Camere di commercio e Consorzio per l’Olio Dop Riviera ligure.

Dopo la richiesta ufficiale avanzata dal Comitato ora bisognerà  vedere quale sarà la strategia che verrà messa in campo dal ministero e quale metro verrà impiegato per calcolare la maggioranza sul territorio fra favorevoli e contrari. Se il ministero alla fine decidesse di sostenere la richiesta, la parola fine dovrebbe comunque arrivare dall’Unione europea.