Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film

25 marzo 2017 | 22:28
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Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film
Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film
Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film
Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film
Montecarlo, rapina nella gioielleria Cartier: tra paura e voglia di dimenticare quelle due ore in cui sembrava di essere in un film

A sconvolgere non è tanto il reato in sé, ma il fatto che sia accaduto alla boutique simbolo del Principato

Montecarlo. Nemmeno due ore dopo la rapina alla gioielleria Cartier, in piazza del Casinò, della caccia al ladro che ha trasformato il cuore del Principato nel set di un film d’azione resta solo qualche traccia. Poco prima delle 18,00, i nastri bianchi e rossi posizionati dalla polizia monegasca nel perimetro intorno alla piazza sono brandelli scomposti dal vento.
La rinomata gioielleria, all’angolo dell’Hotel de Paris, è presidiata dalla “police”, con agenti che imbracciano un mitra e non lasciano avvicinare nessuno, specialmente i giornalisti, che restano a debita distanza e, quando provano ad avvicinarsi per riprendere l’interno della gioielleria, vengono cacciati dall’area. Le serrande di Cartier si abbassano, ma dentro i sopralluoghi vanno avanti: la police continua il suo lavoro.

Nel frattempo in piazza del Casinò i turisti spostano le inquadrature dei loro smartphone e, al posto del classico selfie con il Café de Paris o il casinò sullo sfondo, inquadrano la gioielleria, immortalando così un momento che pare irreale: una rapina a mano armata nel cuore di Montecarlo, in un tranquillo e piovoso sabato pomeriggio tra shopping di lusso e puntante alla roulette. Un affronto, più che un reato.

Cosa è successo a Monaco? Il comunicato stampa ufficiale diramato dal Principato parla di una rapina avvenuta intorno alle 15,40 del pomeriggio nella boutique di Cartier. A metterla in atto tre individui di cui almeno uno era armato. “L’intervento rapido dei servizi di polizia ha permesso di bloccare uno dei tre malfattori e recuperare un’arma”. Monaco è stata blindata dalle forze dalla polizia che impedito le vie di fuga degli altri due ladri e dei loro complici che li attendevano a bordo di un veicolo che, si legge sempre nel comunicato “è stato incendiato dai malfattori e recuperato dalla polizia”.

Non molti, però, ci credono. Troppo difficile pensare che Monaco non sia più una roccaforte. Troppo semplice lasciarsi andare alla paura che quello che è stato sia collegabile in qualche modo agli attentati terroristici che in questi ultimi anni stanno sconvolgendo il mondo. Ma di prove non ce ne sono. Nonostante il cantiere che incornicia Place du Casino lasci poca libertà di movimento ai malintenzionati, nonostante il posto di polizia a pochi metri dalla gioielleria, nonostante sia successo tutto in pieno giorno, al momento gli inquirenti escludono che si tratti di qualcosa di diverso da una semplice rapina con tre ladri, sicuramente esperti, che hanno tentato il colpo in una delle gioiellerie più lussuose e famose del mondo. E in due sono riusciti a scappare, portandosi via un bottino non ancora quantificato.