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Migranti nel Golfo, Giacomo Chiappori: “No a forme di accoglienza senza controllo, aiutiamoli a casa loro”

22 marzo 2017 | 19:46
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Migranti nel Golfo, Giacomo Chiappori: “No a forme di accoglienza senza controllo, aiutiamoli a casa loro”

Dibattito politico acceso dopo l’arrivo a San Bartolomeo di un gruppo di profughi, l’amministrazione “impegna” Governo e Prefettura

Diano Marina. Quattordici migranti arrivati alle 5 del mattino a San Bartolomeo, in numero più alto della quota riservata alla cittadina, hanno provocato un vero e proprio terremoto politico tanto che la maggioranza ha presentato una mozione con la quale chiede al Governo di “aiutarli a casa loro e di inasprire le pene contro gli scafisti” e alla Prefettura di “avvertire in anticipo i sindaci qualora dovessero arrivare altri richiedenti asilo politico”. E Chiappori questa sera si è schierato contro le coop “sono falsi solidali” e rincarando la dose ha sottolineato “che il Ministero ha annunciato che in provincia di Imperia arriveranno 1.368 migranti”.

La mozione è passata con gli otto voti della maggioranza e i quattro “no” della minoranza (Angelo Basso e Michele Calcagno per il gruppo Diano Riparte, Simone Borgarello per il Movimento Cinque Stelle, Marco Ghirelli del Pd). Per il resto il sindaco Chiappori lo ha ripetuto apertamente: “Ok a 25 migranti, purché arrivino davvero da zone di guerra. Ci vengano però a dire da che zona di guerra scappano e perché. Inoltre – ha aggiunto – Mi spiace che la minoranza non abbia presentato emendamenti o miglioramenti alla mozione. Qui qualcuno oggi ha solo filosofeggiato e fantasticato senza portare alcun contributo”. Mozione che prevede anche la richiesta al sindaco di valutare l’esercizio di una class action e di una tassazione risarcitoria, nel caso di accoglienza di profughi offerta da privati, per rifondere la città è il turismo locale dei danni subiti.

Una mozione che ha aperto un dibattito politico acceso nel parlamentino di inizio primavera a Diano Marina. “Di migranti non ne voglio parlare per i prossimi cinque anni, perché ne abbiamo già parlato abbastanza: loro vengono in Italia perché sanno bene che noi siamo accoglienti. Non siamo in campagna elettorale – ha precisato il sindaco Giacomo Chiappori – Nella riunione convocata dall’Anci lo abbiamo detto apertamente che non abbiamo strutture dove poter ospitare i richiedenti asilo. Ma ho anche detto che era necessario sentire il parere di tutti i sindaci della Liguria e non solo quelli di Genova e Savona. E così abbiamo chiarito che non potevamo accettare il piano Sprar (il sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati ndr)”.

Lo stesso Chiappori ha ricordato che “già in campagna elettorale avevo illustrato e spiegato un piano che si fondava sulla sicurezza e la tutela dei cittadini”. “Quindi lo dico apertamente – ha tuonato – chi viene a vivere a Diano deve vivere come persone normali e non come cani. E dobbiamo evitare altre forme schiavismo. Questa non è la serata di Minzolini, stiamo discutendo un problema serio ed è per questo che ho chiesto alla mia maggioranza di votare questa mozione. Quello che si deciderà resterà scritto e registrato. Non posso tradire i cittadini quando durante la campagna elettorale avevo promesso loro di aumentare la sicurezza in città. Se il governo avesse investito costruendo case anche in riva al mare forse sarebbe stato meglio. Abbiamo scritto di aprire dei centri di accoglienza dove si possa chiedere l’accreditamento dell’asilo politico e non delle stalle. Quindi dobbiamo stroncare chi gioca sulla loro pelle, dei Caronte, dei delinquenti che organizzano i viaggi della morte”. Chiappori ha anche annunciato “farò delle azioni di forza, certamente legali, ma qualche provvedimento dobbiamo prenderlo. Una cosa la dico ora: se dovessimo fare un referendum lo vinciamo noi”.

Marco Ghirelli, consigliere del Pd ha invitato a ritirare la mozione perché “vi sono dei passaggi in quel documento che vanno contro i cittadini e non li tutelano come dice il sindaco” per poi annunciare il voto contrario. E Simone Borgarello di M5S: “Sul metodo di accoglienza sono a favore dello Sprar che a Diano è stato bocciato. Tra l’altro chiedere profili igienico-sanitari era previsto dallo Sprar. Rifiutandolo non si avrà alcun controllo. Mi sono informato interpellando l’Anci”. Il voto è contrario.

L’ex sindaco Angelo Basso di Diano Riparte “non è giusto esasperare gli animi. Non dobbiamo ghettizzarle che finirebbero poi nelle mani di delinquenti. Non siamo d’accordo col sindaco che forse sta cercando un posto di primo piano nel mondo politico. Il Comune avrebbe dovuto aderire allo Sprar. Tra l’altro l’amministrazione ha speso 1.200 euro per far girare l’auto in città per invitare i dianesi al comizio per poi dire che non ci sono soldi per il Carnevale, si chiude il centro anziani, non si rinnova la convenzione con il museo, non si sistema il campo sportivo e non ci sono fiori nei nostri giardini”. L’assessore Basso ha evidenziato che “non ci sono certezze sui numeri né con lo Sprar né con il Cas come dicono i consiglieri di opposizione. Se avessi un immobile da desinare all’accoglienza, prima ci metto gli italiani e i 500 euro li distribuisco a chi ne ha davvero bisogno. Inoltre sottolineo che gli operatori turistici vivono questa vicenda con grande preoccupazione”.

E’ stato il capogruppo di “Viva Diano” Davide Carpano a presentare la mozione poi votata in consiglio comunale.

Solo due settimane fa in un comizio pubblico nella piazza davanti al Comune il sindaco Giacomo Chiappori aveva mostrato la sua contrarietà verso la Prefettura circa l’arrivo, senza preavviso, di quattordici migranti a San Bartolomeo al Mare. E all’inizio del mese, va anche ricordato che il piano di Anci Liguria per distribuire un massimo di 6.043 profughi in aree omogenee era naufragato con i no e le astensioni dei sindaci del centrodestra. In sostanza l’Anci puntava all’adozione dello Sprar che fissava numeri certi. Ora non più. I Comuni che vorranno potranno aderire ugualmente allo Sprar, singolarmente o associandosi, e Anci fornirà loro assistenza per i progetti. Chi non ha aderito potrebbe subire i Cas (Centri assistenza straordinaria) che verranno individuati dai prefetti.  Senza lo Sprar, secondo il Viminale, nei piccoli Comuni sotto i 2.000 abitanti potrebbero arrivare 798 profughi.