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La storia del parquet: un grande classico divenuto tale attraverso il tempo

3 marzo 2017 | 09:18
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La storia del parquet: un grande classico divenuto tale attraverso il tempo

Il nuovo appuntamento della rubrica “Home & Design” curata dall’interior designer Paolo Tonelli

Le mode segnano da sempre il tempo. Ne scandiscono il ritmo attraverso usi, colori, modi di vivere e diversi materiali. La tecnologia ha reso possibile l’utilizzo di una serie infinita di materiali da poter usare negli interni per pavimentazioni e rivestimenti, ma la storia ci consegna quasi intatto e naturale un materiale affascinante, pieno di calore, eleganza e molto resistente: il parquet.

Quattromila anni prima di Cristo, si ricoprivano i pavimenti delle “abitazioni” con legno appena sbozzato e, nei paesi nordici, le case interamente costruite in legno erano tenute sollevate dal suolo con travi per impedire all’umidità di attaccarne le fibre. Prima dell’anno Mille, molti paesi nel nord europa adottarono il pavimento in legno utilizzando le specie facilmente rintracciabili in quei luoghi: pino, larice e abete.

In epoca romana si iniziano a definire vere e proprie geometrie di posa dei pavimenti, molto caratteristica del tempo la posa a spina di pesce, studiando allo stesso tempo le tecniche migliori per ottenere tavole in legno dall’abbattimento degli alberi per creare nuovi disegni di posa.

Il parquet prefinito dal medioevo ai primi del ‘900

La moda di accostare tavole di colore e legni diversi si afferma nel Medioevo, per proseguire lungo tutto il periodo Gotico e nei primi anni del Rinascimento.

Intorno al Diciassettesimo secolo, gli artigiani iniziano a sviluppare la tecnica dell’intarsio, impiegando sia i legnami europei che essenze portate dai primi esploratori per creare arabeschi e fregi fino ad allora mai visti. I listelli erano fissati con colle naturali, come l’uovo o la colla di pesce, raggiungendo splendidi risultati ancora oggi standard a cui riferirsi. Pavimenti armoniosi, dai colori perfettamente in equilibrio, che continuano a dominare in Europa anche nel Settecento, dove il parquet diventa protagonista dei più grandi e famosi palazzi nobiliari e rappresenta uno status symbol irrinunciabile.

Prima dell’invenzione delle vernici protettive, le grandi famiglie nobili coprivano i pavimenti in legno con tappeti preziosi per salvaguardarli dall’usura e dalle scoloriture.

Solo a metà Ottocento gli artigiani iniziarono a produrre vernici a base di gommalacca, che a poco a poco andranno a rimpiazzare le cere e gli oli impiegati nei secoli precedenti. Nel Novecento si diffondono i parquet a listoni e tavole a incastro, spesso posati su sottofondi di sabbia, grazie alle congiunzioni maschio-femmina; spesso, i nuovi parquet si installavano direttamente sui pavimenti esistenti. In particolare, si diffondono i parquet “all’inglese”, con listoni posti uno dietro l’altro e uniti da incastri a maschio.

Gli anni Ottanta vedono il trionfo del parquet prefinito, composto da uno strato di legno nobile e da uno strato di legno meno pregiato che funge da supporto. Tornano molto in voga in ogni abitazione i fregi e le decorazioni, anche grazie alla produzione industriale che, negli anni del boom economico, é divenuta seriale ed eseguita dalle macchine.

Oggi il parquet è uno dei pavimenti più ambiti da chi si appresta a costruire o rinnovare la propria abitazione, anche perché, grazie alle nuove tecnologie che hanno mantenuto il materiale “nobile” allo stato puro modificando i supporti, la posa in opera con collanti specifici e i trattamenti naturali é possibile posarlo in ogni zona della casa, in bagno e in cucina e perfino utilizzarlo senza problemi in presenza di riscaldamento a pavimento.

Un materiale, con una storia fantastica che attraverso il tempo è giunto a noi in una veste nobile ed elegante per dare libertà di espressione progettuale.

Nella prossima uscita vedremo essenze, geometrie e tipi di posa del parquet.

Buona giornata!

Paolo Tonelli

www.paolotonelli.com

www.facebook.com/sanremoturquoise.it