La Sinfonica di Sanremo in trasferta a Milano con “Beethoven e Schubert: un parallelo tutto da scoprire”

3 marzo 2017 | 13:09
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La Sinfonica di Sanremo in trasferta a Milano con “Beethoven e Schubert: un parallelo tutto da scoprire”
La Sinfonica di Sanremo in trasferta a Milano con “Beethoven e Schubert: un parallelo tutto da scoprire”
La Sinfonica di Sanremo in trasferta a Milano con “Beethoven e Schubert: un parallelo tutto da scoprire”

Martedì 7 marzo, alle ore 21.15, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie

Sanremo. Seconda trasferta del 2017 per l’orchestra sanremese, questa volta nel capoluogo lombardo. I professori della Sinfonica – condotti dal Maestro statunitense Joshua Zona e con Solista al violoncello il nostro M° Mariano Dàpor – proporranno un programma di indiscusso livello:

– Lied “Erlkönig” Op. 1 D.328 (1815), di Franz Schubert (1797/1828) – orchestrazione di Max Reger.
– Lied “Du bist die Ruh” Op. 59 D.776 n° 3 (1823), di Franz Schubert – orchestrazione di Mariano Dapor.
– Concerto n° 1 in La minore Op. 33 per violoncello ed orchestra (1872), di Camille Saint-Saëns (1835/1921).
– Sinfonia n° 4 in Si bemolle maggiore Op. 60 (1806) di Ludwig van Beethoven (1770/1827).

Lo definivano “difficile, complicato, oscuro”: così Schubert viveva il suo combattuto rapporto con il mondo reale. Alchimia che innesca il genio? Forse, ma per fortuna, soprattutto, pagine che rimarranno nella storia della musica. Erlkönig, il Re degli Elfi è uno di quei Lied di fronte ai quali non si può rimanere indifferenti. Descrive la corsa di un padre con il proprio figlio tra le braccia e le terzine su tempo binario ci danno la sensazione che non si tratti di una corsa normale. C’è un presagio che la turba, un battito irrequieto ed irregolare: la paura inarrestabile di perdere un figlio, di non farcela, l’impotenza di fronte alla morte. Un secco recitativo finale: In seinen Armen das Kind war tot (Nelle sue braccia il bimbo era morto). Dal testo di Goethe a quello di Rückert con il Lied Du bist die Ruh (Tu sei la pace), inno di amore come dimora di luce e allontanamento dal dolore.

Successivo alla Sonata n° 1 Op. 32 – di chiaro stampo beethoveniano – è il Concerto in La minore n° 1 Op. 33 per violoncello ed orchestra, di Saint-Saëns. Un lungo e grande movimento sinfonico con differenti sezioni che, tramite vere e proprie cerniere armoniche, sfumano l’una sull’altra evidenziando la cantabilità del violoncello ed un virtuosismo mai fine a se stesso. Nella terza sezione, Un peu moins vite, viene esposto un primo tema, quasi un’aria d’opera struggente e malinconica, che rappresenta il vero climax di tutto il concerto.

La Quarta Sinfonia si pone, dopo la “sfida” dell’Eroica, come un ripiego “classicistico”. Siamo nel 1806, pochi anni dopo i pensieri espressi nel testamento di Heiligenstadt, nel quale incipit troviamo tutta l’angoscia di un uomo “O voi, uomini …”, che tenta di spiegare il suo turbamento e la lotta prima della rassegnazione che poco alla volta lo porterà ad accettare la propria sordità, ma nello stesso tempo anche ad immergersi nel lavoro e ad isolarsi sempre di più dagli altri. La Sinfonia possiede nel suo complesso un sereno e limpido fascino: dopo un’introduzione lenta vi sono momenti che ricordano nel loro colore strumentale la Pastorale, mentre nel Finale l’impulso ritmico e le repentine modulazioni a toni lontani, trasformano la coda quasi in un secondo sviluppo, dilatandone ulteriormente l’enfasi espressiva.

Schubert, Beethoven, Saint-Saëns, la cui poetica apre a scenari di profonda umanità, rappresentano un unicum tra forma ed espressività. Un perfetto equilibrio di laborioso artigianato e senso dell’arte, al servizio di una musica, resa ancora più assoluta dalla centralità dell’essere umano. “Piccolo nano sulle spalle di giganti” è l’uomo che sa vedere lontano. I loro busti rappresentano il nostro futuro ed il debito che abbiamo nei loro confronti è di non smettere mai di condividere il piacere del piacere della conoscenza e del gusto di viverli.

La Basilica-Santuario di Santa Maria delle Grazie (1497) si trova nell’omonima Piazza a Milano. Per prenotazioni ed acquisto biglietti rivolgersi a: www.associazionearteviva.com.