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I sostenitori della Rari Nantes all’attacco della società: “E’ ora di dire basta!”

8 marzo 2017 | 10:49
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I sostenitori della Rari Nantes all’attacco della società: “E’ ora di dire basta!”

“Desideriamo annunciare l’inizio dello sciopero del tifo”

Imperia. “In seguito all’ennesima parodia della pallanuoto messa in scena dal quel teatro dell’assurdo che si chiama Rari Nantes Imperia. Il gruppo storico dei sostenitori giallorossi sente la necessità di esprimere con forza il proprio totale dissenso nei confronti delle decisioni assunte da tempo ormai, da parte della società nei confronti e a danno palese della squadra femminile.

Parafrasando una celebre battuta del comico Antonio Albanese, alias Cetto Laqualunque : “E’ ORA DI DIRE BASTA!”, ci siamo stufati di assistere impotenti ai sacrifici di un gruppo di atlete che con il loro sudore, impegno e le loro lacrime e qualità, hanno permesso al nome della società e della città di Imperia tutta di conquistare un posto sui podi più importanti della pallanuoto nazionale ed europea, soltanto per essere trattate al pari di ragazzine poco più che esordienti da parte di una dirigenza che lascia sempre più spazio al dubbio in merito alle reali intenzione e/o interessi che si celano alla base di tali comportamenti.

L’ex Mediterranea Imperia, autrice di veri e propri trionfi in ambito europeo e nazionale, (LEN Euro Cup, Supercoppa Italiana, Scudetto), finalista in Eurolega, è stata smembrata e distrutta a causa di frizioni interne di ambito politico e societario che nulla avevano a che fare con lo sport. Situazione che ha penalizzato solo la squadra femminile, costringendola, di fatto, alla retrocessione in A2.  Oggi ci troviamo nella condizione di assistere all’ennesima farsa da parte di una dirigenza che nonostante un’unica sconfitta si assume la grave responsabilità di esonerare l’allenatrice favorendo l’inevitabile processo di autodistruzione che, all’interno di uno spogliatoio poco sereno sappiamo essere sempre in agguato.
Ancora più scandaloso è il motivo addotto a giustificante della cacciata di Merci Stieber, che, nel caso risultasse reale dimostrerebbe soltanto due cose; la totale incompetenza a livello agonistico di chi assume determinate decisioni, oppure un preciso disegno volto senza alcun dubbio a danneggiare ulteriormente (se possibile) la squadra femminile.

In base a quanto trapelato due genitori si sarebbero lamentati del modo di gestione della squadra da parte dell’allenatrice, pertanto, la stessa, sarebbe stata rimossa. A questo punto, ci farebbe piacere conoscere i nomi di questi signori e i motivi o i ruoli che hanno consentito loro di manovrare a totale discrezione personale le scelte in merito al repentino cambio di rotta da parte di una intera dirigenza nonostante gli ottimi risultati fino ad ora conseguiti e dimostrati dalla stessa allenatrice. Si tratta di filantropi che sovvenzionano il sodalizio? Si tratta di appartenenti a qualche forza politica cittadina? Si tratta di persone influenti al punto tale da decidere le sorti di una squadra nel campionato professionistico di pallanuoto femminile? Com’è possibile che in un campionato nazionale di serie A2 i burattinai che muovono le filadi una intera dirigenza (evidentemente asservita alle loro decisioni) siano due genitori lamentosi?

Se invece, i nostri dubbi fossero distanti dalla verità, allora significherebbe che è stato creato un pericolosissimo precedente poichè crediamo che non debba esistere un genitore più importante dell’altro. Pertanto, da ora in poi, qualunque padre o madre che possieda una figlia a disposizione del nuovo allenatore della femminile (al quale auguriamo un buon lavoro), avrà il diritto, semplicemente lamentandosi, di far rimuovere o meno il tecnico attuale o quelli eventualmente successivi.

In conclusione, desideriamo annunciare l’inizio dello sciopero del tifo. Nessun sostenitore sarà presente alla Cascione durante i prossimi incontri della femminile. Vicini, come sempre con il cuore, la testa e l’entusiasmo che ci hanno spinti a coltivare la passione e il rispetto per un gruppo di atlete straordinarie (anche alle due giocatrici la cui eventuale carriera è stata già stroncata sul nascere dall’atteggiamento dei propri genitori) che non meritano di far parte di questa società incapace di valorizzarle e di garantire loro e al nome della pallanuoto imperiese (causa anche l’assoluta latitanza del mondo politico) il rispetto che meritano.”